L’avvento delle monoposto ad effetto suolo ha portato in pista anche il porpoising, un fastidioso saltellamento che ha colpito, ad esempio, molto Mercedes e meno Red Bull. Il team di Brackley ha così avviato una battaglia per modificare alcune regole. Dei cambiamenti ci sono stati, ma le nuove disposizioni hanno portato ad alcuni benefici per il team diretto da Horner.
Regole porpoising: Mercedes lotta, Red Bull ne beneficia
Nel 2022 hanno fatto il loro ritorno in pista le vetture ad effetto suolo e con esse il porpoising, un fastidioso saltellamento che ha visto, ad esempio, Mercedes soffrirne più di Red Bull. Il continuo rimbalzare delle monoposto ha creato non poche difficoltà. Il campanello d’allarme è poi stato fatto suonare per questioni di sicurezza legate soprattutto a possibili danni fisici per i piloti. A prendere in mano le redini di tale battaglia era stata proprio la Mercedes. La scuderia guidata da Toto Wolff era infatti intenzionata a far modificare alcune regole. Cosa che poi è avvenuta.
La discussa TD39 introdotta a stagione in corso non ha però portato dei benefici per l’intera griglia. La Ferrari ad esempio sembrava non riuscire più a trovare buone prestazioni. La stessa Mercedes non era comunque risultata idonea a competere con la RB18. Chi in apparenza non ha avuto ripercussioni è proprio stata la Red Bull. Nonostante le modifiche per cui i rivali di Brackley avevano spinto parecchio, il team di Milton Keynes ha beneficiato delle nuove disposizioni. Una cosa che ha confermato anche Ben Waterhouse, responsabile delle prestazioni Red Bull, come riportato da Racingnews365.com.
“Con la RB18 abbiamo avuto dei problemi. I bordi del fondo per esempio toccavano il suolo in continuazione. Ci sono stati anche dei danni ad alcune componenti per questo motivo. Quando la FIA ha disposto di alzare i bordi per provare a diminuire il porpoising per noi non si è trattato di un disastro. Secondo il nostro punto di vista non eravamo i peggiori in termini di porpoising. Credo però che per noi non sia stato un cambiamento in negativo. Sapevamo che la RB18 fosse un’ottima vettura, ma comunque aveva dei limiti. Con la RB19 siamo riusciti a partire in una posizione decisamente migliore”. – Ben Waterhouse
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