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Michelin, Taramasso orgoglioso dei risultati del 2023. Le parole del responsabile italiano al termine di questo concitato 2023.

Piero Taramasso, responsabile Michelin della MotoGP, ha riassunto il 2023 con positività. La regola sulle pressioni è stata davvero una sfida ostica ma le prestazioni ottenute in pista hanno esaltato il lavoro fatto dalla casa di pneumatici francese. Le parole dell’italiano.

Michelin tra alti e bassi

Alti e bassi. Un occhio esterno, dopo aver analizzato quest’anno, definirebbe così le prestazioni ottenute da Michelin in MotoGP. Molte le vicissitudini avvenute nella parte finale del campionato e che hanno fatto da ago della bilancia nella battaglia tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia, specialmente per quanto accaduto in Qatar. Le indagini successive alla bandiera scacchi però hanno portato alla conclusione che nessuna delle gomme del team Pramac risultava fallata. Un errore del team che è stato scaricato ingiustamente su Michelin. Eccezion fatta per qualche sporadico episodio come questo appena descritto, Taramasso si dice estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti in pista.

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Photo Credit: Michelin Official Meta Page

“È stata una stagione lunga e impegnativa dal punto di vista logistico, perché ci sono state ben 20 gare lunghe e 19 Sprint. Ma tutto sommato è stata una stagione positiva, nella quale siamo riusciti a fare 36 nuovi record, 9 dei quali relativi alla durata della corsa, che ci rendono molto orgogliosi. È proprio questo che deve cercare un produttore di pneumatici: realizzare delle gomme che non siano competitive solo sul giro secco, ma nell’arco di un’intera gara. Quindi che garantiscano sia performance che costanza. Tant’è che spesso i tempi migliori sono stati registrati nei giri conclusivi delle gare. E questo ha permesso anche di assistere a delle gare molto spettacolari. Parlando ancora di numeri, sono stati ben otto i piloti che hanno ottenuto delle pole position e altrettanti i vincitori. Queste sono statistiche importanti che parlano da sole. Se ci sono tanti piloti e tante moto competitive, vuol dire che anche le gomme sono versatili”.

Il 2023 e la nuova gamma Michelin

“È stata anche una stagione stimolante, proprio perché c’erano parecchie novità, a partire dalla nostra gamma, che è stata ridotta rispetto al passato, perché abbiamo proposto meno specifiche per l’intero campionato, eliminando le mescole meno utilizzate per una questione di sostenibilità. Senza dimenticare che era stata modificata anche l’allocazione per i weekend di gara, che ora impone due sole soluzioni per il posteriore, a differenza delle tre che avevamo fino al 2022, quindi c’era la difficoltà di dover coprire tutti i range di temperatura con una specifica in meno. Però se sono stati battuti così tanti record, vuol dire che le gomme erano ben centrate e performanti”.

Michelin ha tenuto testa a un campionato tutto nuovo

Un calendario totalmente rivoluzionato con 20 Gran Premi e 19 sprint; il nuovo format di Dorna ha sicuramente impegnato molto tutto il circus della MotoGP e specialmente Michelin, che ha dovuto anche far fronte alla sfida di dover correre in un circuito totalmente nuovo: il Buddh International Circuit indiano.

“Abbiamo dovuto scoprire anche dei nuovi circuiti, come il Buddh International Circuit in India, ma anche altri su cui invece è stato steso un nuovo manto d’asfalto senza avere la possibilità di fare dei test prima del GP. Per esempio in Qatar, in Indonesia, a Valencia, ma anche in Malesia tra la curva 7 e la curva 12. Sono sempre situazioni difficili da anticipare, ma in questi casi abbiamo avuto modo di portare delle soluzioni di backup, che ci hanno comunque permesso di affrontare i week end senza particolari patemi“.

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Photo Credit: Michelin Official Meta Page

“Abbiamo lavorato a nuove soluzioni, tra cui una costruzione anteriore che quest’anno è stata provata dai collaudatori e che i piloti titolari invece avranno modo di valutare nei test ufficiali del prossimo anno, con l’obiettivo di introdurla nei week end di gara nel 2025. In realtà, l’avevamo portata anche per i test di Valencia, ma non ci sono state le condizioni per provarla, perché l’avevamo preparata con la mescola dura, che è stata quella utilizzata per le due gare del week end, ma le temperature erano troppo basse quel giorno. Abbiamo portato avanti anche lo sviluppo di nuove tecnologie di mescola, pensate per offrire un po’ più di grip e un rendimento più costante. In questo senso abbiamo provato delle mescole posteriore nei test Misano e invece delle anteriori in quelli di Valencia, ottenendo dei feedback positivi dai piloti. Queste nuove mescole saranno proposte anche nei test precampionato in Malesia e in Qatar e saranno introdotte in gara nella prossima stagione”.

La regola delle pressioni

L’ultima regola introdotta poi da Ezpeleta riguarda le pressioni degli pneumatici. È stato infatti imposto un valore minimo della pressione anche in gara; inulte ricordare le innumerevoli discussioni legate a questa nuova regola.

Photo Credit: Michelin Official Meta Page

“La regola è entrata in vigore a partire dalla gara di Silverstone, una volta che c’era la certezza che tutta la parte relativa alla ricezione dei dati funzionasse correttamente. Io poi credo che questa stagione ci ha dimostrato che quando si vuole rispettare il valore della pressione, si può fare. Noi abbiamo accesso ai dati di tutte le squadre e devo dire che gli ingegneri stanno facendo un ottimo lavoro da questo punto di vista, perché non è facile prevedere come andrà la gara e come la posizione influirà su temperatura e pressione della gomma anteriore. Adesso dovremo valutare tutti i dati per vedere se mantenere lo stesso sistema anche il prossimo anno o fare delle variazioni. Questo comunque andrà fatto in concerto con Dorna, FIM e IRTA“.

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Andrea Perfetti

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