La 6 Ore di Monza si chiude con la vittoria assoluta della Toyota #7 per la classe Hypercar, seguita dalla Ferrari #50 e dalla Peugeot #93. In LMP2 trionfa la Jota #28, mentre alle sue spalle si piazza la Alpine #36. A chiudere davanti a tutti nella classe LMGTE Am, l’ultima delle tre che si sfidano nel WEC, è la #77 di Dempsey-Proton Racing; quarto posto per la Corvette #33 che però vince matematicamente il titolo con due gare di anticipo.
Gara 6 Ore Monza: sorprende la Peugeot, disastro Buemi sulla #8
La partenza della 6 Ore di Monza si rivela essere particolarmente caotica. Molina a bordo della Ferrari 499P #50 prova infatti subito a passare la Toyota #7. La manovra azzardata costringe il pilota della Rossa a tagliare leggermente la prima variante, con Conway che mantiene quindi la leadership. Sfortunato invece Giovinazzi, colpito da Buemi a bordo della Toyota #8 e poi penalizzato con uno Stop&Go di 10 secondi. Le penalità però non sono finite per il pilota della casa giapponese. Poco dopo infatti Buemi chiude la strada alla Aston Martin #777 che finisce prima contro il muro e poi in ghiaia, costringendo la Safety Car a entrare in pista.
Alla Toyota #8 viene così comminato uno Stop&Go di 60 secondi. Alla ripartenza sia la Ferrari che la Toyota vengono sorprese dalla Peugeot #93, che prende il primo posto della classe Hypercar. A circa 3 ore dal via, a guidare le LMP2 è invece la #23 di United Autosports, seguita dal Team WRT con la #31 e dalla Jota #28. In GTE Am invece la prima posizione è stata conquistata dalla #77 di Dempsey-Proton Racing, con le Iron Dames scivolate al secondo posto e seguite dalla Corvette #33, in cerca del titolo matematico.
Toyota torna in testa e allunga, Ferrari si difende e chiude seconda
La Toyota #7 mostra un passo decisamente migliore rispetto alla concorrenza. L’equipaggio riprende così la leadership della 6 Ore allungando ulteriormente il distacco dagli avversari. Molina, Fuoco e Nielsen però non mollano, restando alle spalle della GR010 Hybrid e chiudendo con un secondo posto al sapore di riscatto dopo gli ultimi sfortunati episodi. Grande stupore invece per le prestazioni mostrate dalla Peugeot, in grado di conquistare un podio quasi inaspettato. Al quarto posto, in rimonta, chiude la Toyota #8, davanti alla Porsche #5 di Penske e alla Ferrari #51 di Giovinazzi, Calado e Pier Guidi.
L’accesa lotta in LMP2 non manca neanche sui rettilinei del Tempio della Velocità, con la Jota #28 che alla fine conquista la vittoria del quinto appuntamento del mondiale. Il secondo posto della classe LMP2 spetta invece alla Alpine #36 che si lascia alle spalle la #41 del Team WRT, partito dalla pole di categoria, non senza difficoltà iniziali. Fuori dal podio entrambe le vetture di United Autosports, con la #23 quarta dopo il sorpasso subìto all’ultimo giro e la #22 sesta, alle spalle della #34 di Inter Europol. Gara non semplice anche in casa Prema con Pin, Kvyat e Beche settimi e la #9 non oltre al nono posto.
La Safety Car giunta in pista durante la quinta ora ha cambiato le sorti anche dell’ultima delle tre classi del WEC. A trionfare è la Porsche che vede una tripletta quasi a sorpresa salire sul podio; il primo posto è infatti stato conquistato dalla #77 di Proton Racing, seguita dalla #60 di Iron Lynx e dalla #86 di GR Racing. Fuori dal podio le Iron Dames che, dopo un buon avvio di gara, hanno ceduto posizione dopo posizione fino a sistemarsi al quinto posto. Le attenzioni maggiori sono però per la Corvette #33, quarta al traguardo, ma matematicamente campione per la classe LMGTE Am.
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