Ecclestone Ferrari Red Bull
Ospite nel nostro Paddock GP, Fabiano Vandone ha spiegato il perché gli aggiornamenti Mercedes sono andati meglio di quelli Ferrari.

Il GP di Spagna era l’attesa “prova del nove”, soprattutto per quei team che hanno deciso di portare i primi grandi aggiornamenti. Tra questi, due in particolare hanno catturato le maggiori attenzioni. Mercedes e Ferrari hanno infatti scelto di prendere un’altra direzione; i risultati però sono stati molto differenti. Ospite nella nostra puntata di Paddock GP, Fabiano Vandone ha spiegato perché gli aggiornamenti Mercedes hanno funzionato meglio rispetto a quelli Ferrari. 

Aggiornamenti Mercedes, Vandone: “Hanno avuto un’ottima capacità reattiva”

Il mondiale 2022 di F1 ha sorpreso in particolare per quella Mercedes che in pista non si è presentata competitiva come negli ultimi anni. Il cambio regolamentare tradotto nel progetto W13 non ha infatti soddisfatto il team di Brackley, costretto a lottare contro una vettura poco performante. Il lavoro per migliorare ha richiesto tempo, tanto da iniziare il 2023 con una W14 ancora troppo simile alla precedente monoposto. Mercedes ha però scelto fin da subito di cambiare direzione, lavorando per mettere in pista una nuova W14 più in linea con la filosofia adottata da Red Bull.

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Photo Credit: Mercedes F1 Media Site

Il GP di Monaco, nonostante una pista poco adatta al testare novità, ha così visto il debutto della “W14 B”. Una Freccia Nera dotata di pance che fin dai primi passi ha lasciato quelle sensazioni positive quasi dimenticate nell’ultima stagione. Il circuito del Montmelò è così diventato quello della ricercata conferma, arrivata anche grazie al podio ottenuto sia da Hamilton che da Russell. Un risultato che sperava di ottenere anche la nuova Ferrari portata in Spagna ma che non si è realizzato.

“Mercedes ha avuto una grandissima capacità reattiva; con la bandiera a scacchi della prima gara in Bahrain è stato deliberato il progetto “W14 B”. In questi due mesi e mezzo Mercedes ha potuto, al simulatore e in galleria del vento, sperimentare diverse varianti della pancia Red Bull; infatti, se guardiamo la Mercedes, si vede che non ah una pancia esattamente uguale a quella della RB19 o alla Ferrari”. – Fabiano Vandone

Mercedes fa progressi, Ferrari ancora indietro col lavoro

Uno dei segreti del team guidato da Toto Wolff sembra proprio la celerità avuta nel prendere una decisione non semplice. La fiducia nei confronti della W14 e del concetto “zero pods” era ormai finita, motivo per cui Mercedes ha iniziato fin da subito un lavoro diverso. Un comportamento a cui il team di Brackley non è nuovo; il motore turbo-ibrido che avrebbe debuttato e dominato la F1 dal 2014 era infatti un progetto che in casa Mercedes girava da tempo sui banchi di prova.

Al contrario il team di Maranello sembra essere rimasto indietro rispetto ai progressi dei rivali. Una condizione dovuta probabilmente anche all’attuale situazione che si respira in casa Ferrari. Un’eredità pesante che Vasseur ha raccolto e che ora deve cercare di rimettere correttamente a posto. La SF-23 presenta infatti molti limiti, motivo per cui cambiare concettualmente potrebbe non servire, al momento, per tornare a lottare in cima alla classifica.

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Photo Credit: Mercedes F1 Media Site

“Mercedes ha avuto tanto tempo da dedicare a questa configurazione. E poi c’è un altro aspetto. Ferrari ha le mani legate perché ha dei radiatori classici, ingombranti e disposti molto avanti; la W14 invece li aveva piccoli, miniaturizzati e incassati dentro alla scocca. La libertà di disegno degli ingegneri era quindi enorme; potevano disegnare una pancia quasi vuota all’interno. Questo ha facilitato ulteriormente questo percorso di ricerca aerodinamica. Mercedes ha portato in pista una soluzione nuova, ma che di fatto veniva testata da già di due mesi. Ferrari, vista anche la situazione tecnica, ha dovuto adattarsi nel trovare soluzioni per copiare la Red Bull”. – Fabiano Vandone

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Ascolta Paddock GP!

Ascolta Paddock GP, il talkshow dedicato al mondo della Formula 1 con tantissimi ospiti ogni settimana! Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Gabriele Bassi hanno analizzato il GP di Spagna assieme a Fabiano Vandone di Chrono GP, con focus principale sui nuovi aggiornamenti Ferrari e sul perché questi non hanno funzionato come quelli di Mercedes.

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Chiara Zambelli

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