mercedes gp abu dhabi
Quinto posto per George Russell; ritiro per Lewis Hamilton. Si chiude così il GP di Abu Dhabi, atto finale del 2022, in casa Mercedes.

L’atto finale della F1 si è concluso sul tracciato di Yas Marina, con Verstappen che, ancora una volta, ha tagliato il traguardo per primo. In casa Mercedes il GP di Abu Dhabi non ha invece rispecchiato quanto visto in Brasile. L’ultimo atto del mondiale 2022 è così stato lo specchio di una stagione complicata. Il quinto posto di Russell e il ritiro di Hamilton chiudono dunque il capitolo W13. Mercedes ora deve essere pronta ad affrontare una nuova, ma non semplice, sfida.

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GP Abu Dhabi: lo specchio della complicata stagione Mercedes

La gara di Abu Dhabi, l’ultima del mondiale 2022, sembrava non poter essere diversa. Almeno fino al GP del Brasile, dove Mercedes è stata in grado di cogliere la sua prima, e unica, doppietta stagionale. Il team di Brackley è così volato in Medio Oriente forte di una nuova speranza. Il circuito di Yas Marina però ha riportato tutti alla dura realtà. I miglioramenti fatti nel corso dell’anno sono infatti apparsi vani nell’ultimo atto del mondiale.

La lotta per il secondo posto in classifica Costruttori è apparsa fin quasi da subito chiusa. Quella W13 che tanto ha fatto sognare in Brasile era infatti pronta a tornare al suo posto. Il weekend per entrambi i piloti Mercedes non è iniziato male, con Hamilton capace di mettersi davanti a tutti alla prima uscita in pista del venerdì. Il lavoro di Russell e del sette volte campione del mondo è poi proseguito su quella che sembrava essere la giusta direzione. La complicata W13 però ha mostrato che forse il Brasile è stato solo un fuoco di paglia.

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Photo Credit: Mercedes F1 Media Site

Partita alla domenica come terza forza in pista, la bandiera a scacchi ha poi confermato tale posizione. Russell è giunto quinto al traguardo dopo una gara corsa non senza difficoltà. Per Hamilton invece chiusura peggiore non poteva esserci. Dopo aver visto il compagno di squadra riuscire nell’impresa di portare una vittoria al team, il GP di Abu Dhabi rappresentava un’ultima grande occasione. La bandiera a scacchi però non è mai arrivata per il sette volte iridato, costretto a ritirarsi e a chiudere così una stagione sofferta.

Mercedes… e ora?

La F1 è uno sport che nei suoi anni di attività ha insegnato che i cicli di vittorie hanno un inizio e una fine. E forse quella per Mercedes è arrivata. Dopo anni di dominio assoluto, il team di Brackley nel 2022 si è ritrovato a fare i conti con il più difficile degli avversari, ovvero la Mercedes stessa. La sconfitta subita da Hamilton nel 2021 si è così ripresentata a distanza di quasi un anno. In modo diverso, ma pur sempre dolorosa. Il ritiro a cui è stato costretto il sette volte iridato si è fatto così simbolo di un intero anno passato in lotta contro una W13 che ora, finalmente, può essere dimenticata.

Partire bene fin dall’inizio del prossimo mondiale diventa così un obiettivo fondamentale per il team guidato da Toto Wolff. Abituarsi a perdere non sembra infatti uno stile di vita adatto agli otto volte campioni del mondo. Il 2022 sarà sicuramente di grande insegnamento in casa Mercedes, ma guardando a quell’atteso futuro forse, dopo Abu Dhabi, non tutto appare così brillante. Un’unica domanda sorge quindi spontanea nelle menti di chi ha combattuto fino all’ultimo. E ora?

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Photo Credit: Mercedes F1 Media Site

La W13 non sembra più avere certezze, con quell’unico punto di forza nell’affidabilità scivolato anch’esso ad Abu Dhabi. A capitolo chiuso aprirne un altro non sarà del tutto semplice, anche se in casa Mercedes possono affidarsi a due colonne portanti che nel corso dell’anno hanno fatto fatica, ma a vacillare. George Russell e Lewis Hamilton. L’allievo e il maestro. La nuova generazione e la vecchia scuola. Da un lato un sette volte iridato pronto a rimettersi in gioco per la storia; dall’altro un giovane pilota che quelle orme mondiali le vuole seguire. Ripartire da loro forse per Mercedes sarà un po’ meno amaro. La storia d’altronde è fatta anche di sconfitto, ma ciò non cambia che comunque resterà lì, in attesa di essere scritta ancora una volta.

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Chiara Zambelli

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