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Fabio Quartararo salva il salvabile, Morbidelli e Dovizioso continuano ad arrancare con le M1 2022. Il COTA conferma come la M1 sia nettamente indietro dal punto di vista tecnico.

Nel GP delle Americhe la Yamaha continua a deludere pesantemente. A differenza di Enea Bastianini e della Ducati (qui il nostro approfondimento), la gara statunitense sembra sempre più confermare l’inferiorità tecnica della M1 rispetto agli altri costruttori. A tenere alta la baracca è sempre il solito Fabio Quartararo, mentre gli altri piloti della casa giapponese sembrano abbandonati al loro destino.

Siamo alle solite: la Yamaha nel GP delle Americhe si dimostra inferiore nel motore

In queste prime quattro gare, solo una volta la Yamaha (meglio dire Fabio Quartararo) è stata in grado di battagliare per le posizioni di vertice. Nel GP d’Indonesia la pioggia ha scombussolato le carte in tavola, ma Quartararo è comunque riuscito a confermare il buon passo delle prove. Invece in Qatar, Argentina e Texas la M1 ha mostrato la sua vera faccia. Una moto che è si campione del mondo col francese, ma che non riesce più a mostrare i suoi punti forti. L’eccellenza ciclistica della M1 e la percorrenza in curva rimangono le skills della casa giapponese, ma non bastano più.

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Quartararo è stato costantemente superato in rettilineo da tutti, comprese le Suzuki. I suoi sforzi nel guidato non sono bastati ed ha concluso il GP al 7° posto – Photo Credit: motogp.com

Tutti gli altri costruttori progrediscono in più aree tecniche, mentre ad Iwata sembrano rimanere al palo. Il pacchetto aerodinamico è praticamente invariato rispetto alle scorse stagioni, ma ciò che più delude i piloti è il motore ed una cronica mancanza di grip al posteriore che incide su accelerazione e velocità massima. Nonostante lo scongelamento tecnico avvenuto questa stagione dopo gli strascichi del Covid, Yamaha ha comunque portato un motore che incassa in media 10-12 km/h di differenza dalle varie Ducati, Honda, KTM, Aprilia e persino Suzuki. Sembra arrivato il momento di abbandonare le evoluzioni del progetto e pensare di idearne uno totalmente nuovo prima che sia troppo tardi. Forse, però, già lo è.

Con questo andamento, Yamaha sta seriamente rischiando di perdere Fabio Quartararo

La Yamaha è caduta nello stesso errore fatto da Honda con Marquez. La casa si è affidata solo ad una persona, ovvero Fabio Quartararo. Una strategia sicuramente vincente, ma al contempo rischiosa. Il francese ha si riportato il titolo ad Iwata, ma al momento non ha chance per riconfermarsi. Morbidelli è stato promosso nel team ufficiale, ma pare che la casa non lo consideri affatto. L’italiano, a differenza del francese, cerca in tutti i modi di non trovare scusanti e lavora sodo per cucirsi addosso questa M1 che per contratto guiderà anche nel 2023. Il francese, invece, nelle dichiarazioni è rassegnato ad una inferiorità che neanche il suo talento può arginare.

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Altro weekend da dimenticare per Morbidelli e Dovizioso, concluso rispettivamente al 16° e 15° posto – Photo Credit: motogp.com

Le strade si stanno man mano dividendo e con un eventuale divorzio Yamaha-Quartararo, le gerarchie del box potrebbero cambiare in favore del Morbido. A confermare l’inferiorità tecnica c’è Dovizioso, stabilmente in lotta per entrare a fatica in top 15. Tutto porta alla mente la stagione 2021 di Rossi, piena di difficoltà con una moto inferiore e cucita addosso ad un solo pilota. Il tempo delle risposte si avvicina e piste come Jerez o Portimão potrebbero ridonare il sorriso a Quartararo. Il francese giustamente non si accontenterebbe di ottime prestazioni random e potrebbe comunque decidere di abbandonare la bagnarola Yamaha ed accasarsi altrove, magari in HRC. Una nuova sfida stimolante nell’impero di Marquez, con l’obiettivo di batterlo e portarsi a casa un nuovo titolo e la fama eterna che si merita.

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Riccardo Zoppi

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