Yuki Tsunoda GP Stati Uniti
Yuki Tsunoda prende parola durante la conferenza stampa del GP degli Stati Uniti. Si racconta nella lotta con Hamilton e non solo.

Yuki Tsunoda è stato uno dei protagonisti durante la conferenza stampa dedicata ai piloti per il GP degli Stati Uniti. Al giovane giapponese di AlphaTauri è stato chiesto cosa ha provato a lottare per otto giri contro un cliente duro come Hamilton, in Turchia, e se sente una certa pressione a causa degli errori durante la sua stagione d’esordio.

GP Stati Uniti, Tsunoda testa a testa con Hamilton

Classe 2000, Yuki Tsunoda è il pilota di F1 più giovane sulla griglia. Vigoroso ed orgoglioso, il giovane samurai dell’AlphaTauri non si è mai fatto trovare impreparato durante le gare del calendario di Formula 1, anche se le sbavature, dovute alla sua irruenza, sono state molte.

Avverto una certa pressione, ma non da parte del team, che non esige punti. Desiderano che io prenda fiducia con la monoposto e che mi focalizzi sul mio stile di guida, in modo tale da migliorare gara dopo gara o di settimana in settimana cercando di essere più costante. Tra l’altro le piste che affronteremo da qui alla fine sono tutte nuove per me, con la sola eccezione di Abu Dhabi. Ovviamente punto ad aiutare la squadra per il raggiungimento del quinto posto nel mondiale costruttori: abbiamo una buona vettura ed un gruppo composto da persone qualificate e valide, e quindi è un obiettivo che possiamo raggiungere.

Yuki Tsunoda GP Stati Uniti
Yuki Tsunoda in lotta contro Lewis Hamilton durante il GP di Turchia – Photo Credit: AlphaTauri media

Poi parla del duello contro Lewis Hamilton durante il GP di Turchia, dove il giapponese di AlphaTauri è riuscito a mantenere alle sue spalle, per ben otto tornate, l’eptacampione della Mercedes.

Mi sono divertito molto – ha ammesso Tsunoda a racingnews365.com nel corso della conferenza stampa pre-GP degli USA – non mi sarei mai atteso di contenere i suoi attacchi per così tanti giri. È stato un peccato che, dopo questo duello, io sia andato in testacoda, ma fino a quel momento è stato davvero emozionante. Ricordo che guardavo sempre negli specchietti. Poi, una volta che mi ha superato, mi ha distanziato talmente velocemente che non mi sono reso conto di come abbia portato a termine il sorpasso. Il modo in cui ha scelto tutte le traiettorie per cercare di sopravanzarmi è stata una grande esperienza. Ho imparato molto da lui, anche se mi trovavo davanti.

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Raffaello Caruso

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