GP degli Stati Uniti 2021, l’albo dell’era turbo-ibrida dice Mercedes, in particolare Hamilton; la realtà che però giunge sotto gli occhi dell’immenso pubblico dice invece Max Verstappen. Una sconfitta pesante per il team di Brackley; uno scacco al Re, che ancora non è matto, ma che la mente forse può far diventare tale. Austin era infatti un fortino, una terra sicura per Hamilton; fortino che Red Bull è riuscita ad espugnare grazie ad un perfetto lavoro di squadra, ancora una volta quasi assente nel team campione del Mondo. È dunque possibile che il Mondiale si stia allontanando dalla corte di Toto Wolff?
GP Stati Uniti: Austin, la fortezza Mercedes nelle mani di Red Bull
Il weekend ad Austin era iniziato come tutti si aspettavano, ovvero con una Mercedes forte e sicura in quella che negli ultimi anni, 2018 a parte, è sempre stata una fortezza per le Frecce d’Argento. Il danno è poi arrivato al termine delle qualifiche, quando Verstappen con un ultimo colpo incredibile ha fatto segnare il giro più veloce, sottraendo la pole ad Hamilton. La beffa invece è giunta alla fine della gara, nel momento in cui l’olandese ha tagliato il traguardo per primo.
Una gara divisa ancora una volta, una gara che Mercedes sembra non aver affrontato come squadra se paragonata a quella messa in pista dai diretti rivali. La partenza di Hamilton è stata perfetta, tanto che il sette volte iridato ha preso la leadership della gara; il primo smacco è avvenuto alla prima sosta, anticipata da Verstappen e ben riuscita, tanto da mettere il numero 33 di nuovo in testa. L’inseguimento di Hamilton è poi diventato estenuante fino all’ultima curva; la Red Bull davanti al Re Nero è stata quell’obiettivo sfiorato ma mai raggiunto.
Bottas invece è sceso in pista nuovamente chiuso nel suo guscio; dopo aver cambiato l’ennesimo motore, il numero sei, il finlandese alla partenza era nono. A fine gara ha invece chiuso sesto, dopo una gara anonima e faticosa, soprattutto nei momenti in cui Bottas era chiamato a passare macchine inferiori alla sua Mercedes. Il gioco di squadra è così nuovamente mancato in casa di Toto Wolff, soprattutto se paragonato a quello finalmente ritrovato dalla Red Bull.
Sconfitta mentale: è scacco al Re?
La classifica Piloti vede Verstappen in vantaggio su Hamilton di 12 punti, con cinque gare ancora da disputare. Cinque gare di cui due a favore di Red Bull, due sconosciute e l’ultima che potrebbe essere decisiva visto l’andamento di questa stagione. La sconfitta subita ad Austin non sarà però una cosa facile da affrontare in casa Mercedes; il silenzio nei team radio fatti ad Hamilton a fine gara ne sono una prova schiacciante, così come l’evidente delusione sul volto del sette volte campione del Mondo.
La pista probabilmente regalerà ancora tante emozioni, ma ora il gioco diventa solo psicologico. E la vittoria conquistata ad Austin dall’olandese di certo non aiuta il team di Brackley; rischia invece di trasformarsi in un macigno che forse Hamilton non è in grado di mettersi sulle spalle da solo.
La sensazione resta infatti sempre quella della solitudine; saranno gli errori, l’affidabilità non perfetta come gli ultimi anni, la pressione che Red Bull sembra non subire, la stanchezza delle aspettative che gravano su un sette volte iridato. Sta di fatto che in Mercedes manca qualcosa. Parlare di scacco matto è ancora prematuro, ma la sconfitta ad Austin, con Messico e Brasile in arrivo, potrebbe essere stata la mossa del Campionato. Sognata e voluta, ma inaspettata e soprattutto vincente. Cara Mercedes, è uno scacco al Re?
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