La F1 torna in Azerbaijan; noi invece facciamo un salto a Baku 2017 quando Leclerc vinse a pochi giorni dalla scomparsa del padre.

In questo primo weekend di giugno la F1 è pronta a tornare in pista in Azerbaijan. Il tracciato di Baku ha però un forte significato per uno dei piloti in pista; Charles Leclerc infatti è legato al GP di Baku, in particolare a quello del 2017. Poco prima di quella gara infatti il giovane monegasco perse il padre, dimostrando una forza speciale in occasione del weekend in Azerbaijan; un solo grande testimone, Maurizio Arrivabene, che ad oggi ancora non dimentica la grande determinazione vista negli occhi del giovanissimo Leclerc. 

Baku 2017, Leclerc: “Vinco e torno a seppellire papà”

La storia di Charles Leclerc è cosa ormai ben nota nel mondo della F1. Il giovane monegasco ha infatti sempre mostrato grande forza e altrettanta determinazione, condite da quella arroganza che a piccole dosi potrebbe creare il mix perfetto per un futuro campione. Ogni pilota però è prima di tutto una persona. Come tutti sanno il giovane monegasco nel 2017 perse il padre; ed è proprio questa la storia che vogliamo raccontare, attraverso le parole di un unico grande testimone, Maurizio Arrivabene. 

Leclerc baku 2017
Charles Leclerc con papà Hervè – Photo Credit: Leclerc Official Twitter Account

Giugno 2017, GP di Azerbaijan di Formula 2. Il volo charter che sta viaggiando porta con se un carico pesante. Un ragazzino di neanche 20 anni infatti si trova lassù, testa all’imminente gara e cuore pesante come un macigno. Quel ragazzino è monegasco, il suo nome è Charles Leclerc e ha appena perso il padre. Una figura per lui fondamentale sia dentro che fuori la pista. Insieme a lui c’è anche Maurizio Arrivabene, oggi a.d. della Juventus ma al tempo team principal della Ferrari. La domanda nella testa di Arrivabene e di chi può vedere Charles è ovviamente solo una. Perché è qui? 

Sono rimasto molto stupito nel vederlo lì; gli ho chiesto che cosa ci facesse su quel volo dopo quello che gli era successo. Mi ha risposto ‘io devo vincere questa gara, poi tornerò e seppellirò mio padre’. In quel momento ho capito che Charles Leclerc sa prendersi le sue responsabilità, ho capito che il ragazzo c’è. Un ragazzo che riesce a concentrarsi in una situazione simile può fare qualsiasi cosa. – Maurizio Arrivabene

Baku 2017: la promessa di Leclerc 

“Devo vincere questa gara”. Una promessa fatta forse a se stesso o forse fatta al papà. Proprio lì in alto nel cielo, quasi a voler mettere un sigillo sulle parole. Quel weekend del 2017 gli occhi di tutti viaggiavano sulla semplice frase scritta su casco e livrea del monegasco. Je t’aime papa. Parole semplici e pesanti allo stesso tempo. A Baku non solo Leclerc condusse due gare spettacolari. Vinse. Portando con sé una pesantezza sbagliata per un ragazzo di 19 anni; mostrando una forza che spesso si fatica a trovare in un ragazzino. Vinse per lui. Per suo papà. Per quella promessa fatta al cielo, fatta in cielo. 

Leclerc baku 2017
Charles Leclerc, GP Azerbaijan 2017 – Photo Credit: Leclerc Official Facebook Account

Vinse e pianse. Per il padre. Per se stesso. Per la famiglia. Pianse per liberarsi da quel peso che lui stesso forse aveva sentito il dovere di caricarsi sulle spalle. Alla fine del weekend Leclerc conquistò 48 dei 50 punti disponibili per le due gare di Formula 2. In quel giugno di quattro anni fa però un unico pensiero aleggiava sulla città di Baku. “Hai vinto Charles, ora torna da papà”.

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Chiara Zambelli

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