Joan Mir contro la Spagna
Dichiarazioni taglienti rilasciate a Motosprint da Joan Mir contro la Spagna, colpevole di non dimostrare totale appoggio al pilota maiorchino

Joan Mir nonostante il titolo mondiale conquistato nel 2020 non sembra aver conquistato il cuore della sua nazione e ai microfoni di Motosprint ha rilasciato dichiarazioni pungenti contro la Spagna. Il pilota Suzuki si è anche soffermato sulla performance della sua GSX-RR e su cosa dovrebbe migliorare.

Mir e la competitività della moto

Il 2021 di Joan Mir non sembra brillare come il 2020. Lo dicono i risultati con soli tre terzi posti e il quarto posto in classifica mondiale a 101 punti. Le cause possono essere diverse. Secondo le dichiarazioni a Motosprint, il maiorchino imputa le sue difficoltà a una moto che non ha fatto uno step sufficiente rispetto al 2020. C’è da dire però che Suzuki ha recentemente annunciato di aver portare per il doppio appuntamento austriaco delle migliorie tecniche. Le maggiori difficoltà per Mir arrivano dalla qualifica.

Per me, credo sia più difficile fare una pole position che rivincere il Mondiale! Sto lavorando per migliorare in questo aspetto, ma il cammino è lungo. Anche perché dalla pole è più facile fare una strategia per la gara. Vale anche per Rins, che nella sua carriera ha fatto molte più pole position di me, ma è ancora a zero in MotoGP. Riusciremo a migliorare: per esempio riesco a girare più forte rispetto all’anno scorso, ma i nostri rivali vanno ancora più veloce. Quindi la Suzuki dovrà impegnarsi ancora di più: ha le persone e le conoscenze per migliorare

Joan Mir contro la Spagna
Joan Mir che festeggia il titolo conquistato nel 2020 – photo credits: motogp.com

Le parole di Mir contro la Spagna

A far discutere dell’intervista a Motosprint, sono state le parole di Joan Mir contro la sua nazione, la Spagna. Il pilota della Suzuki ha notato di come il suo titolo mondiale non sia stato celebrato in modo adeguato dalla madrepatria. Il maiorchino molto probabilmente non è empatico verso i tifosi, tanto da non suscitare un interesse unanime.

Mi dispiace molto, sono sincero, e mi dispiace che in Spagna il mio titolo della MotoGP sia stato poco valorizzato, anche meno rispetto a Paesi come l’Italia, dove mi sento più amato e considerato”, dice il ventitreenne della Suzuki. “Qui talvolta nei commenti vedo odio, invidia, sento stupidaggini, ma non me ne curo troppo: faccio il mio lavoro, e grazie a Dio lo faccio bene, poi torno a casa tranquillo. E che gli altri facciano ciò che vogliono, anche perché fortunatamente non sono tutti così

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Simone Massari

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