Il pilota bresciano Jacopo Guidetti, dopo la sua ultima ottima performance nel campionato italiano GT Endurance a Monza, racconta a Rossomotori.it i momenti più importanti della sua carriera e i suoi obbiettivi futuri, non privi di ambizione.
Jacopo Guidetti: dopo l’ottima stagione in GT3, l’obbiettivo è la scena internazionale
Jacopo Guidetti, classe 2002, cresce in una famiglia appassionata di motori e inizia la sua carriera a soli quattro anni nei kart, dove si mette subito in luce vincendo il titolo mondiale Junior nella Rok Cup nel 2016. Nel 2018 debutta nelle monoposto nella Formula X Italian Series con la Formula Renault 2.0, conquistando il titolo italiano di categoria al primo tentativo. L’anno successivo passa alle ruote coperte, gareggiando nel TCR con un’Audi RS3 LMS, dove ottiene il sesto posto assoluto, il secondo nella classifica Under 25 e il titolo nella Coppa Italia Turismo 1ª Divisione.
Dal 2020 si unisce al Driver Development Programme di JAS Motorsport, esordendo nel Campionato Italiano Gran Turismo con Nova Race, dove ottiene vittorie e pole position. Nel 2023 partecipa al GT World Challenge Europe campionato Sprint con lo stesso team. Il 2024 segna una svolta nella sua carriera: entra a far parte del programma junior driver Lamborghini, debuttando nel Lamborghini Super Trofeo Europe e competendo nel Campionato Italiano GT3 Endurance con la Lamborghini Huracan, in equipaggio con Baptiste Moulin e Stephane Tribaudini.
Gli obbiettivi e i traguardi, per il giovane Jacopo, non sono di certo finiti e, a Rossomotori.it, ha raccontato cosa si aspetta per il futuro:
Nel 2024, ha avuto inizio la tua nuova avventura con Lamborghini, con cui hai debuttato subito nella Lamborghini Super Trofeo Europe. Pensi che la vettura italiana si adatti bene al tuo stile di guida e alle tue caratteristiche di pilota? Come ti senti a far parte della famiglia Lamborghini?
“La vettura Lamborghini si addice al mio stile di guida, ha una guida un po’ più spigolosa rispetto alla Honda che ho guidato per diversi anni in passato. La vettura italiana, avendo una motorizzazione aspirata, mi aiuta anche nei bassi regimi. Mi piace molto perché, come stile di guida, si avvicina molto a quello dei kart, che sono stati gli albori della mia carriera. Lavorare per un brand italiano come Lamborghini per me è un grande stimolo, in più sono sempre stato appassionato di auto italiano, per cui sono molto felice e motivato. Spero di continuare ancoraa questa collaborazione”.
La Lamborghini Super Trofeo Europe, possiamo dire che ha funto un po’ da palestra in preparazione al campionato GT Endurance, dove sei stato grande protagonista nell’ultima tappa a Monza, fino allo sfortunato incidente con la Ferrari. Che giudizio dai alla tua stagione nel GT3?Â
“Il giudizio per me è positivo, tuttavia mi dispiace aver corso solo quattro gare, dato che l’anno scorso ho partecipato a ben quindici appuntamenti. Mi sarebbe piaciuto rimanere più a lungo in macchina per sperimentare e adattarmi maggiormente alla vettura. In ogni caso, in tutte le quattro gare siamo stati al massimo della nostra performance e non abbiamo lasciato nulla al caso. Purtroppo siamo stati posizionati sull’auto di punta, che faceva parte della categoria PRO, però devo dire che come inizio per la collaborazione è andata più che bene. Il nostro obbiettivo era il campionato, ma le problematiche tecniche avute a Imola ci hanno lasciato un po’ fuori dai giochi. E’ stato bello conoscere nuovi piloti internazionali come Tribaudini e Moulin, che hanno un’ottima esperienza nel panorama europeo e spero di poterci collaborare nuovamente in futuro, cosicché possa esercitare anche il mio inglese!”.
VSR è una nuova famiglia che ti ha accolto a braccia aperte. Com’è stato il passaggio da Honda a Lamborghini? Quali sono state le principali differenze alla guida?
“All’inizio, come contesto, è stato un po’ particolare dato che arrivavo da Honda in cui ero sì supportato dal team, ma concretamente lavoravo per una casa madre, ovvero Jas Motorsport, i costruttori ufficiali della NSX. Con loro, mi sono occupato, oltre alle gare nazionali e internazionali, anche dello sviluppo di auto inferiori al GT3, come TCR e altri prototipi. Sospiri (VSR, ndr), essendo un primo anno introduttivo, Vincenzo mi ha personalmente consigliato di fare uno step alla volta. Sarà poi lui a introdurmi ulteriormente nella famiglia Lamborghini. Già all’inizio dell’anno, sono partito con la sua massima ‘fai quello che ti dico io che non te ne pentirai’, perciò rimango a sua disposizione. Mi fido molto di lui dato che si tratta di una persona che è arrivata a livelli molto alti nel motorsport e ha molta esperienza nel settore”.
“Tra la vettura Honda, che corrisponde all’inizio della mia carriera nel GT3 e Lamborghini, vi sono inevitabilmente differenze. Lamborghini ha una guida più spigolosa, come dicevo prima, mentre Honda, essendo un progetto leggermente più datato, non ha le evoluzioni tecniche che la vettura italiano può offrire. Detto ciò, è davvero fantastico e motivante far parte di questo team, soprattutto in vista del progetto della nuova Temerario per il 2026, per cui stiamo continuando a lavorare con Huracan, ma con il prospetto di Temerario. Quest’ultima è una motorizzazione turbo e, avendo l’esperienza di quattro anni in Honda con un motore pressoché simile, potrò dare un grande aiuto”.
Sei un pilota GT che si sta affermando in questo panorama ogni anno sempre di più. Quest’anno sei tornato a competere nel GT Italiano, ma potremmo vederti in futuro di nuovo in un panorama europeo come il GT World Challenge Europe?
“Spero di sì! Ultimamente si sta parlando di progetti europei ed asiatici, vediamo quale si concretizzerà . Siamo più indirizzati al GT World Challenge Europa, non so ancora quale campionato tra Sprint o Endurance, io ovviamente spero di fare entrambi. Ovviamente dipende tutto dai miei sponsor e da Vincenzo; al momento ci sono molte idee, ma nulla ancora di concreto”.
Lamborghini ha annunciato di abbandonare il programma Hypercar nel WEC. Cosa pensi di questa decisione? Avresti puntato a quella vettura in futuro?
“Perché no! Sicuramente si tratterà di una scelta ponderata e supportata da diverse motivazioni. Ambire alla classe regina del WEC è sempre un ottimo obbiettivo. L’Hypercar Lamborghini, pur essendo uscita dal WEC, non vuol dire che non ci sarà più, ma sarà presente in altri campionati”.
Tuttavia, è ancora aperto lo scenario IMSA. Ti vedresti a correre tra i principali circuiti americani?
“Sì assolutamente, mi piacerebbe molto. L’America è una terra di migliaia di opportunità , quindi a maggior ragione all’interno della categoria regina sarebbe un’ottima occasione per puntare a qualcosa di più in futuro”.
Tra i tuoi obbiettivi c’è il WEC e la 24 Ore di Le Mans?
“Ovviamente, magari con il ritorno di Lamborghini o un marchio italiano, non escludo niente. Il sogno è Le Mans, che sia con un brand o l’altro, l’importante è arrivarci. Nel corso della mia carriera ci saranno sicuramente cambiamenti, ma al momento voglio rimanere concentrato sui miei progetti a breve termine”.
Mi dici tre parole per descrivere Jacopo Guidetti pilota?
“Le tre parole che meglio mi descrivono come pilota sono equilibrato, aggressivo quanto basta e camaleontico!”.
Dove si vede Jacopo Guidetti tra cinque anni? Quali successi speri di archiviare nella tua bacheca personale?
“Tra cinque anni spero di essere un pilota un po’ più affermato rispetto ad oggi, con qualche caratteristica in più che mi renda un pilota migliore. Spero di aver già corso un paio di Le Mans, non dico nella categoria regina, ma almeno con una vettura GT3. Inoltre, spero di poter incassare altri campionati nazionali ed internazionali, soprattutto quest’ultimi. E’ sempre difficile pensare a lungo termine in questo sport perché, come sappiamo, non è solo la bravura che conta, ma ci sono tanti altri fattori che incidono sul risultato finale. In ogni caso questi sono i miei obbiettivi e spero di raggiungerli!”.
LEGGI: “Riccardo Cazzaniga a Rossomotori.it: “Spero di continuare con Lamborghini e diventare pilota ufficiale”
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Alessandra Mottadelli