Nonostante la fine del campionato di Formula 1 sia ormai vicina, ci sono ancora argomenti attorno ai quali ruotano diverse discussioni. Fred Vasseur ha spiegato qual è la ragione che ha spinto Ferrari ad arrivare in ritardo sul tema dell’ala flessibile: il team credeva che la FIA si sarebbe espressa negativamente in merito alle modifiche e, per questo, ha aspettato la valutazione prima di portare gli aggiornamenti necessari.
Ferrari e l’ala flessibile: le parole di Vasseur
Gli aggiornamenti di Ferrari sull’ala flessibile sono arrivati solo al GP degli Stati Uniti, in ritardo rispetto ad altri team in griglia. Infatti, team come McLaren e Mercedes hanno mostrato come le modifiche abbiano dato beneficio alle prestazioni delle monoposto. Le investigazioni in merito, da parte dell’organo di controllo, si sono intensificate con l’inserimento di una telecamere sulla vettura a partire dal GP del Belgio. Frédéric Vasseur, parlando con Motorsport.com, ha raccontato che l’attesa di una valutazione sulla questione da parte della FIA ha influenzato le tempistiche per la realizzazione degli aggiornamenti.
“C’è stata frustrazione perché a un certo punto stavamo aspettando la decisione della FIA quando hanno installato le telecamere. Eravamo convinti che la decisione sarebbe stata negativa, e invece è stato dato il via libera. Quindi probabilmente abbiamo perso uno o due mesi. È difficile perché con il tetto dei costi si devono fare delle scelte. Significa che se si è convinti che qualcosa non sarà consentito, e si inizia a sviluppare qualcosa, allora rischi di perdere tempo nella galleria del vento. Ma è stata una nostra decisione”.
Sulla tematica dell’ala flessibile, come ha riportato Motorsport.com, Nicolas Tombazis ha dichiarato: “Poiché l’ala anteriore subisce carichi e forze in modi diversi, non possiamo prevederlo facilmente nei regolamenti. Poiché non ci sono due ali che hanno esattamente lo stesso schema nel modo in cui viene applicato il carico, è molto difficile fare un test adeguato. Quindi, dato che queste regole sono in vigore dal 2022, ci è sembrato un po’ azzardato dire all’improvviso che per il 2025 le avremmo cambiate, o che avremmo cambiato qualcosa per il 2024. Ma stiamo usando le informazioni che stiamo raccogliendo per arrivare a qualcosa di più efficace per il 2026“.
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