L’annuncio dell’approvazione dell’undicesimo team, General Motors, in Formula 1 è stato diffuso attraverso i canali ufficiali della competizione. Ospite della nostra ultima puntata di Paddock GP, Fabiano Vandone ha commentato questa decisione del Circus, sottolineando come l’attuale Formula 1 avesse bisogno di un cambiamento di questo tipo.
General Motors in F1, le parole di Fabiano Vandone
L’obiettivo di General Motors di diventare l’undicesimo team in Formula 1 è ormai vicino alla realizzazione. Tuttavia, il team americano non esordirà immediatamente come costruttore indipendente: le indiscrezioni indicano che nei primi anni si affiderà a Ferrari per la fornitura della power unit, prima di sviluppare una propria tecnologia. L’ingresso di General Motors nel Circus è stato analizzato anche da Fabiano Vandone, ospite nella nostra puntata di Paddock GP.
Fabiano Vandone ha condiviso il suo punto di vista sull’ingresso di General Motors in Formula 1, affermando: “La Formula 1 di oggi sta andando nella direzione di un mondiale costruttori. Il rifiuto iniziale ad Andretti, trasformato poi in un sì condizionato al coinvolgimento di Cadillac, mostra chiaramente la strategia di Liberty Media: creare una vetrina tecnologica di altissimo livello, sfruttabile mediaticamente dai costruttori. Ma perchè tutte queste difficoltà gratuite per l’11 team? Liberty media voleva mantenere la divisione del montepremi per 10, altrimenti ci avrebbero perso tutti. Questo non era possibile e si è dovuto cedere, da qui il compromesso Cadillac.”
“Tutti i circuiti di nuova generazione sono tutti circuiti autostrade in grado di ospitare 26 o 28 macchine. Quando correvano 28 macchine a Monza e ad Imola erano molto più stretti. Oggi la Formula 1 ha creato degli impianti ad ok, quindi perchè non ospitare un GP con più monoposto? Vuol dire avere più player, più possibilità di scambio nelle gare di pista bagnata, avere outsiders. Dal punto di vista sportivo, era fondamentale introdurre un undicesimo team, se non addirittura un dodicesimo. La Formula 1 deve tornare ad avere almeno 24 vetture in pista, con più costruttori e più piloti.“
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Irene Barbaro