Piero Taramasso, responsabile della Michelin, ha chiarito la situazione del pilota Pedro Acosta, che nonostante il valore della pressione della sua gomma anteriore a Mandalika fosse inferiore a quelli imposti non ha subito alcuna sanzione: “Alla fine della corsa si è visto che i valori della pressione non rispettavano quelli minimi imposti, ma osservando la curva dei valori, c’era una perdita nella zona bassa dello pneumatico, vicino al cerchio“.
Taramasso, Acosta: “Si poteva dedurre subito che era stata una perdita d’aria”
Il GP d’Indonesia è stato caratterizzato, oltre che dalla vittoria dei Jorge Martin, anche dal giallo riguardante la pressione gomme del pilota GASGAS Tech3 Pedro Acosta, arrivato al secondo posto nella gara domenicale a Mandalika. Al termine del GP, infatti, la Direzione Gara ha dato l’indicazione che il pilota spagnolo era sotto investigazione per aver corso con un valore inferiore a quello imposto dal gommista della MotoGP per la gomma anteriore. Fino a domenica, in questi casi avevamo sempre visto arrivare una penalità di 16″ da aggiungere al tempo di gara, ma questa volta il rookie spagnolo ha evitato la sanzione perché è stato comprovato che c’era stata una perdita d’aria sulla sua gomma.
Piero Taramasso, responsabile della Michelin, ci ha spiegato come si è giunti alla conclusione, nonostante il valore della pressione della sua gomma anteriore fosse inferiore a quelli imposti. “Alla fine della corsa si è visto che i valori della pressione non rispettavano quelli minimi imposti, per questo al parco chiuso i rappresentanti della Michelin, quelli dell’IRTA e i commissari hanno verificato che i valori trasmessi dal sensore fossero corretti, e questa prima prova ha confermato che quelli indicati erano quelli giusti. Osservando la curva dei valori, però, si poteva dedurre subito che c’era stata una perdita d’aria”, ha spiegato Taramasso a Motorsport.com.
“All’inizio i valori erano sopra il minimo consentito, poi la pressione è andata giù di colpo”
“All’inizio, infatti, i valori erano superiori al minimo consentito, poi la pressione è andata giù di colpo, da un giro all’altro. Successivamente si è stabilizzata per qualche giro e, anche se Pedro continuava a spingere, facendo aumentare la temperatura, la pressione continuava a scendere leggermente. In pratica c’è stata una perdita lenta, che fortunatamente gli ha permesso di finire la gara senza problemi. Già dai dati, dunque, si poteva capire che era un qualcosa di indipendente dall’operato del team e del pilota, ma che era generato da un fattore esterno. Per esserne certi comunque abbiamo anche rigonfiato la gomma a 3 bar ed abbiamo potuto appurare che c’era una perdita nella zona bassa del pneumatico, vicino al cerchio“, ha aggiunto Taramasso sulla questione Acosta
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