arthur leclerc
Arthur Leclerc si è raccontato a Rossomotori.it, spiegando le principali differenze nel corso della sua carriera, guardando anche al futuro.

Arthur Leclerc nel 2024 ha iniziato la sua esperienza nel GT Italiano, grazie al quale, in occasione del ACI Racing Weekend ad Imola, è stato ospite al microfono di Rossomotori.it. Un riepilogo sul suo passato nella Formula 2, l’assaggio e l’affezione verso il mondo Endurance, gli obiettivi futuri ed altri argomenti nella chiacchierata di metà stagione, prima di immettersi nello sprint finale decisivo.

Arthur Leclerc, la determinazione per continuare a crescere

Arthur Leclerc, classe 2000, è pilota in diverse categorie del mondo Endurance, e nel suo curriculum può contare numerose diverse esperienze. Se nominiamo il suo cognome, facilmente si viene indirizzati al fratello Charles, pilota della Scuderia Ferrari in F1. Tuttavia, dietro c’è molto più, un’intera famiglia che vive di corse, con una completezza di gare diverse, su vetture diverse, vissute.

Arthur ha cominciato anch’egli a correre sui kart, fino a quando nel 2018 è approdato nella Formula 4 francese e poi all’ADAC Formula 4, nella quale conquistò un terzo posto finale che lo spinse all’esordio nella Formula Regional Europe. Il campionato 2020 terminò per lui solo alle spalle di Gianluca Petecof, con ben 6 vittorie. Nel tempo, ha guadagnato la fiducia della Scuderia Ferrari, che gli ha dato supporto in Formula 3 e Formula 2, per poi assicurargli un posto come pilota per lo sviluppo.

Ma negli ultimi anni, Arthur ha aperto gli orizzonti a più esperienze: a parte il percorso da development driver in Formula E dal 2017 al 2020, nella stagione 2024 ha deciso di vivere l’Endurance, con l’entrata nel team Panis per l’ELMS, e la Scuderia Baldini per il GT Italiano. Presente alla tappa di Imola della serie nazionale, si è raccontato a Rossomotori.it, andando nei dettagli dei suoi impegni attuali, e non solo.

arthur leclerc
Photo Credit: Campionato Italiano Gran Turismo

Come ti stai trovando con la Scuderia Baldini e cosa ne pensi di questa prima stagione nel Campionato Italiano Gran Turismo?

“La Scuderia Baldini è un ottimo team, ci sono davvero degli ottimi ingegneri che fanno molto buon lavoro. La stagione sta andando piuttosto bene, sai si tratta solo del mio approccio, che sta cambiando passando dalle monoposto alle vetture Gran Turismo e regole come il Balance of Performance. Sono cose che possono avere un impatto immediato sulla prestazione, delle volte è strano vedere la Ferrari 296 dietro alla 488, ma resta un campionato divertente, continueremo a spingere per vincerlo”.

Fino ad Imola il campionato vi ha regalato diverse emozioni, vittorie e momenti più complessi. A questo punto, come vedi la tua squadra? Cosa ti aspetti dagli avversari in questo finale di stagione?

“Onestamente, non penso agli avversari. Sono completamente focalizzato sulla mia auto, per cercare di ottenere il massimo. Ovviamente sto e stiamo lavorando per l’unico obiettivo, vincere, e continueremo a farlo fino alla fine”.

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Photo Credit: Campionato Italiano Gran Turismo

I tuoi compagni di squadra sono tra i più interessanti ed affermati. Il primo, Giancarlo Fisichella, un’icona nel motorsport italiano e non solo, e poi Tommaso Mosca, già campione in questa categoria con la sua giovane età. Quanto loro sono stati importanti nel percorso di ambientamento nella categoria? Come ti trovi con loro?

“Loro due sono davvero degli ottimi piloti, entrambi. Giancarlo è un pilota eccezionale, ricordo che lo guardavo gareggiare quanto avevo sette o otto anni, ed oggi è davvero bello essere con lui nello stesso team. Ma comunque, anche Tommaso è davvero veloce, creiamo un buon team, che è la cosa più importante”.

Dopo diverse stagioni, oggi ti ritrovi ad essere pilota di riserva della Scuderia Ferrari in Formula 1, ma soprattutto titolare per la Scuderia Baldini nel CIGT e Panis Racing nell’ELMS. La mia curiosità è capire prima se questi cambiamenti abbiano tagliato improvvisamente il legame con il percorso per le monoposto, o se invece sono solo delle esperienze di transizione. Hai l’obiettivo di tornare alle monoposto?

“Innanzitutto ci sono differenze. Le gare in Formula 2 sono brevi, dove ognuno si concentra su di sé e la propria vettura. Invece, nelle altre due categorie devi lavorare per te ma anche per i tuoi compagni di squadra e per il team stesso. Se lavoriamo sul setup, dobbiamo assicurarci che questo vada bene per tutti. Ci sono un po’ di differenze, ma in Formula 2 per esempio gestire le gomme è un po’ più complesso. Per adesso, quindi, non ci penso, ma continuo a seguire il mio percorso.

Una vettura LMP2 è chiaramente più pesante, ma più guidabile rispetto ad una Formula 2. Sfortunatamente si allontana un po’ dalla Formula 1, ma per esempio è davvero simile ad una Formula 3, perché ha molto downforce”.

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Photo Credit: European Le Mans Series

Se ti chiedessi di utilizzare una parola per descrivere il tuo anno nel complesso, quale sarebbe? E poi, se ne volessi sapere una che riguarda il tuo più grande obiettivo futuro, quale mi diresti?

“Per la stagione attuale utilizzerei semplicemente ‘buona’. Penso che siamo in una buona situazione, con un secondo posto attuale nel GT Italiano ed un quarto in ELMS. Sta andando piuttosto bene, non possiamo controllare tutto quello che ci succede, ma penso di stare facendo abbastanza bene. Il mio obiettivo per il futuro? Onestamente non so cosa succederà la prossima e nelle successive stagioni, andrò avanti passo dopo passo. Per ora, voglio entrare nel mondo delle Hypercar”.

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Alessio Auriemma

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