haas steiner
Continua il conflitto Haas-Steiner. L'ex manager ha vinto il primo round legale contro la casa statunitense.

Il tribunale degli Stati Uniti ha respinto la causa aperta da Haas Automation verso l’ex team principal Günther Steiner. La casa americana ha cercato di contestare alcune scelte gestionali di Steiner, oltre che la presenza di immagini non autorizzate nel libro scritto dall’altoalesino.

Haas e Steiner, un lungo conflitto

L’inizio del conflitto tra la casa americana e l’ex team principal risale ai primi di Maggio. Quando Haas Automation, azienda madre del team Haas F1, ha avviato una causa legale contro Günther Steiner, accusandolo di aver violato i marchi aziendali nella sua autobiografia “Surviving to Drive” oltre che contestando determinate scelte gestionali. Steiner è stato manager della casa americana fin dalla sua nascita nel 2014. E secondo l’accusa, Steiner avrebbe utilizzato il nome e i marchi Haas all’interno del libro senza il permesso o l’approvazione dell’azienda. Non ricevendo spiegazioni adeguate da parte di Steiner, Haas Automation ha deciso di portare sia l’ex manager altoatesino che l’editore del libro, Ten Speed, davanti al tribunale in California.

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Photo Credit: Haas F1 Team X

Nello specifico Haas Automation ha contestato l’uso delle immagini presenti nel libro. Inclusa quella di copertina, sostenendo che queste violassero i marchi registrati. Tuttavia le mozioni presentate dalla difesa sono state altrettanto accolte. “Il libro racconta le esperienze di Steiner come Team Principal dell’Haas F1 Team durante la stagione 2022. L’utilizzo di foto che includono i marchi Haas è una scelta artistica per fornire un contesto aggiuntivo sulla stagione 2022 con l’Haas F1 Team“. Così recitano i documenti riportati da Motorsport.com

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Photo Credit: Haas F1 Team X

In questo caso, non vi è alcuna indicazione esplicita, affermazione palese o dichiarazione esplicita che la ‘fonte dell’opera’ sia Haas Automation. Sebbene si possa sostenere che la foto in copertina suggerisca implicitamente un’approvazione o una sponsorizzazione, non vi è alcuna dichiarazione o suggerimento esplicitamente fuorviante attraverso i marchi Haas. Di conseguenza, l’uso dei marchi Haas da parte dei convenuti è protetto dal Rogers test. La mozione dei difendenti è pertanto accolta“. Ma questa non è l’unica battaglia che Steiner sta portando avanti. Ad oggi infatti è ancora aperta la richiesta avviata da Steiner contro Gene Haas, dove reclama commissioni e royalties che sostiene di dover ricevere dal suo ex datore di lavoro per diversi anni di pagamenti arretrati.

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Elisabeth Dosio

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