L’ACI Racing Weekend ad Imola ĆØ stato lo spazio nel quale INCLUSION-E ha avuto modo di presentarsi al pubblico: questo ĆØ il progetto ideato da ACI E-Sport e da numerosi enti patrocinanti. Lo scopo di questo nuovo percorso ĆØ permettere a persone con disabilitĆ motoria di praticare la guida simulata, allo stesso livello dei normodotati. In occasione dell’evento imolese, abbiamo potuto conoscere tutti i dettagli sull’argomento con Cristiano Martelli, presidente di ACI E-Sport.
INCLUSION-E, il progetto per tutti all’ACI Racing Weekend
Lo sport ĆØ per tutti, il motorsport pure. Da tempo la strumentazione utilizzata nelle corse ha permesso a pochi casi, ma comunque esistenti, di potersi mettere alla guida di auto da corsa nonostante disabilitĆ motorie. Da poco tempo, finalmente, questa possibilitĆ c’ĆØ anche per chi sogna di correre nel virtuale: ecco INCLUSION-E. Il progetto, avviato dal presidente dell’ACI E-Sport Cristiano Martelli, ĆØ tanto ambizioso quanto supportato. Infatti, l’UniversitĆ Degli Studi dellāAquila ha con piacere iniziato questo percorso di ricerca e sviluppo, e non manca il supporto da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della Regione Abruzzo. Nel corso dell’ACI Racing Weekend ad Imola, ĆØ stato possibile scoprire tutto sull’idea e gli step di crescita, parlando proprio con il fondatore, in esclusiva a Rossomotori.it.
Parliamo del progetto: come e quando ĆØ nato INCLUSION-E?
“Parti dal presupposto che sono il presidente dell’ACI E-Sport, ho trasferito otto anni fa il mondo delle corse dal vivo nel virtuale. Nel 2021 ho fatto riconoscere al CONI questa come disciplina. Da lƬ, siamo andati avanti, abbiamo scritto i regolamenti, abbiamo organizzato le competizioni. Due anni fa, vengo a sapere che un ragazzo con disabilitĆ motorie ha fatto il terzo posto nei campionati italiani GT4, senza dichiarare la sua difficoltĆ motoria. Quindi conosco questo ragazzo, Mattia, e gli chiedo: ‘mi fai vedere come fai a guidare?”
“Ha tirato fuori questo volante costruito da sĆ©, partendo da un volante di quelli venduti commercialmente. Da lƬ ĆØ nata l’idea, ho avuto la fortuna di conoscere Michele del Grosso, presidente dell’associazione Race Sport APS, che aveva giĆ tentato di portare un progetto del genere, ma che purtroppo non era andato a buon fine. Gli ho detto che avrei utilizzato tutte le mie conoscenze nel motorsport per riuscire a renderlo realtĆ . LƬ siamo finiti da Sim Maranello, dove c’ĆØ un ex ingegnere di Ferrari. A quel punto abbiamo iniziato a progettare il volante ed il simulatore che ĆØ zero-barriere, in grado di permettere alla persona di poter scendere in autonomia, per permettergli di fare i campionati di Simracing in mezzo alle persone normodotate”.
In che modo riuscite a metterli tutti sullo stesso livello?
“Ogni simulatore ha volante e pedaliera, consentendo quindi di poter permettere a diverse tipologie di disabilitĆ di essere superate. L’altra parte del progetto importante, tra il 2024 ed il 2026, cercheremo di fare uno studio scientifico per i ragazzi che hanno disabilitĆ cognitive lievi. Questo perchĆ© al momento non esistono documenti che certifichino che fare questa disciplina possa essere nocivo o terapeutico a questi ragazzi, poichĆ© le immagini in movimento, le emozioni, non si sa che effetto provochino”.
“Faremo questo studio con i ragazzi dell’UniversitĆ dell’Aquila per due anni, attraverso biofeedback, rilevamento delle temperature del viso, con medici preparati a capire quale sono le reazioni di questi ragazzi per stilare una documentazione per certificare se questi ragazzi possano partecipare a questa disciplina. Siamo non solo i primi in Italia, ma nel mondo”.
Solo ad Imola potremo conoscere questo progetto?
“No, il progetto ĆØ in tour. Abbiamo fatto la prima data a giugno a Pescara, poichĆ© la Regione Abruzzo ed il Comune di Pescara sono stati i primi a sostenere finanziariamente il progetto. Abbiamo fatto anche Roseto, poi siamo andati a Monza per la Formula 1, di fronte alla tribuna disabili offrendo ai ragazzi la possibilitĆ di guidare virtualmente una delle monoposto in gara. Siamo adesso qui ad Imola, poi saremo a Chieti e Vasto, dove avremo un incontro anche con Luca Pancalli, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico. Ma soprattutto, ancora in forse, ad ottobre potremmo essere ai FIA Motorsport Games a Valencia, che ĆØ l’evento piĆ¹ grande al mondo. La Federazione ha avuto sul tavolo il nostro progetto, che ĆØ piaciuto molto, ed hanno mostrato interesse”.
Quanto ĆØ complesso ricevere supporto finanziario per questo progetto?
“Considera che nel mondo gli E-Sports sono una nicchia, magari la gente si spaventa e rimane sbalordita quando sente che a livello planetario muove 93 milioni di dollari l’anno. Poi in realtĆ sono tutte nicchie, ed il Simracing ĆØ la nicchia piĆ¹ piccola, perchĆ© ĆØ quella che fa pochi numeri. Quindi, il poco interesse verso il mondo della disabilitĆ da parte parte di chi fa motorsport puro ĆØ per via dei numeri. Noi non ci basiamo su quelli, ma sul creare opportunitĆ , perchĆ© possono nascere anche risvolti. I numeri fanno muovere l’economia e le persone, ma non trovo il motivo per il quale non sostenere il progetto.
Come ti fa sentire portare avanti questo progetto?
“Io stesso ho commesso errori con questi ragazzi, sto imparando anch’io da un anno e mezzo. Per esempio da Francesco, questo ragazzo che ci segue dall’inizio, con il quale sbagliavo utilizzando sempre questa indole protettiva. Questo progetto, prima di tutto, ĆØ empatico, mi genere emozioni fortissime. Sono felice di vedere ragazzi che sorridono, piuttosto che vedere ragazzi che scendono soddisfatti dal simulatore, dicendoti di non aver mai provato una cosa del genere. Chi lo fa per soldi, ovviamente, non si sente come me, lo fa per investire”.
Ci sono degli obiettivi per rendere accessibile ovunque questo tipo di simulatori?
“Nei prossimi mesi vorremmo generare un format, una regolamentazione, per quanto riguarda dei centri inclusivi simulativi, per renderli centri riconosciuti ACI. Un ragazzo che va in uno di questi centri sa che c’ĆØ bagno per persone con disabilitĆ motorie, accessi facilitati, zero-barriere. Ci sarĆ un organo di controllo di un’azienda di livello mondiale che si occuperĆ di verificare questi centri“.
“Inoltre, con INAIL vorremmo puntare con il loro supporto a far riconoscere questi dispositivi come dispositivi per svolgere una disciplina sportiva, creando quindi situazioni di noleggio, di sgravi fiscali, tutto quello che riguarda l’acquisto in abitazione. Dobbiamo capire bene i costi, che non sono pochi”.
Come sostenere il progetto
Per sostenere INCLUSION-E, il progetto di ACI E-Sport e Race Sport ASP, puoi trovare tutte le informazioni nella pagina dedicata sul sito ufficiale dell’associazione Race Sport ASP.
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