Alla scorsa 6 Ore di Spa, la Ferrari aveva presentato reclamo contro la ripresa della gara a seguito della bandiera rossa, andando così oltre le canoniche 6 ore. Il primo ricorso è stato respinto nell’immediato, ma Ferrari ha ora deciso di fare appello al rigetto della protesta, esigendo una maggior chiarezza per il futuro.
Appello Ferrari contro il rigetto della protesta a Spa
La 6 Ore di Spa, terzo appuntamento della stagione WEC, era stata interrotta da bandiera rossa, a seguito dell’incidente sul Kemmel tra la Cadillac e un BMW LMGT3, così da consentire la riparazione delle barriere di sicurezza. Dopo l’interruzione, la Direzione Gara ha però ripreso l’evento, estendendolo di 1h e 44m, lasso di tempo perso durante lo stop, ma di fatto andando oltre le 6h. La Ferrari, in testa al momento dell’interruzione, si è ritrovata privata di un potenziale 1-2. Le 499P #50 e #51 hanno dovuto effettuare due soste ai box, contro la singola delle Porsche, che hanno quindi conquistato la doppietta.
A un primo ricorso sul risultato della gara, respinto nell’immediato, Ferrari a deciso di presentarsi in appello, esigendo maggior chiarezza per il futuro. Come riportato da Motorsport.com Italia, Antonello Coletta, Capo dell’Endurance e Corse Clienti, ha confermato la decisione Ferrari di fare appello contro i fatti di Spa. “Abbiamo presentato prima un reclamo e poi siamo andati in appello; chiaramente in questa fase preferiamo non parlare perché non è corretto dare dettagli, essendo ancora in fase di discussione e in attesa della data d’udienza. Per noi sarà molto importante capire l’interpretazione che verrà data, in modo da avere certezze per il futuro, altrimenti diventa difficile capire quel che succede”.
“Abbiamo visto situazione varie gestite diversamente, come accadde alcuni anni fa al Fuji, oppure a Sebring. L’importante è avere la certezza delle regole perché possono cambiare le strategie durante la gara, alcune scelte e così via. Dunque è corretto sapere cosa potrebbe succedere, da lì ognuno farà le proprie riflessioni. Purtroppo a Spa nessuno avrebbe mai immaginato quello che sarebbe accaduto dal momento dell’interruzione in poi; questo ha portato fuori strada tutti, tranne chi aveva fatto scelte diverse, dettate da condizioni in quel momento insospettabili ai fini della strategia”.
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