calendario f1 saward
Il giornalista Joe Saward, nel suo blog, ha analizzato quelli che potrebbero essere i punti caldi per il calendario di F1 del futuro.

Il calendario di F1 è sicuramente un argomento che dà da pensare per il futuro, cosa che ha fatto anche Joe Saward. La pubblicazione degli appuntamenti del 2025 non sembra infatti creare problemi, al contrario di quelli che invece potrebbero sorgere per l’anno successivo. Le richieste sono infatti parecchie e una possibile rotazione con tutta probabilità diventerà realtà; chi appare più a rischio sono però i GP in Europa. 

Joe Saward analizza il calendario di F1 in vista del futuro

Avere a che fare con il calendario di F1 non è certo una passeggiata soprattutto in vista del futuro, argomento di cui Joe Saward ha scritto nel suo blog “Green Notebook From Transylvania”. Il noto giornalista britannico ha infatti riportato un’analisi lecita in merito a quelle che potrebbero essere le scelte e le discussioni per i futuri appuntamenti iridati. Il calendario del 2025 non sembra infatti creare problemi, vista anche la sua pubblicazione con largo anticipo. Diverso invece appare il discorso dal 2026 in poi. Le richieste, come noto, sono molteplici e dire sì a tutti non è ovviamente possibile. 

Un maggiore rischio, come si è annusato in particolare negli ultimi anni, sembrano correrlo le tappe europee. I rinnovi di questi appuntamenti non sono infatti scontati e sono messi molto in discussione soprattutto se paragonati ai contratti monstre giunti negli ultimi anni. Saward mette così la lente di ingrandimento in primis sull’Italia, ad oggi con due tappe. Secondo il giornalista questa convivenza non avrà però una lunga vita. L’Italia sembra infatti destinata ad avere un solo GP, con Imola usata come leva per far smuovere le cose a Monza. 

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Photo Credit: Autodromo Imola X

Attenzione anche agli eventi di Olanda e Belgio, con quest’ultimo che ha già vissuto il brivido del non rinnovo. Nonostante l’enorme successo della tappa olandese grazie all’idolo Verstappen, secondo Saward resta alta la probabilità di vedere un’alternanza tra queste due gare in futuro. Resta inoltre aperta la questione Spagna. Il 2024 ha infatti visto la conferma dell’ingresso di Madrid a partire dal 2026, anno in cui ci sarà anche Barcellona in calendario, al suo ultimo anno di contratto. “Una seconda gara in Spagna nel 2027 è molto improbabile”, scrive il giornalista britannico nel suo blog. Un pensiero che ha già fatto sorgere dei dubbi nonostante i promotori di Barcellona siano convinti di poter avere due gare in Spagna, così come gli Stati Uniti, ad esempio, ne hanno tre. 

Calendario F1: la questione Monaco e l’idea India

Il rischio più grosso, come detto, lo corrono i tracciati europei. Saward nella sua analisi ne mette infatti un altro, anch’esso già oggetto di discussioni nel recente passato. Per la F1 infatti la questione legata al GP di Monaco è la cosiddetta “gatta da pelare” e il futuro del Principato non è così certo come è sempre sembrato. “L’ACM [Automobile Club de Monaco, ndr] ha ancora il problema di credere di essere l’unica corsa perfetta al mondo e che tutti dovrebbero imparare da loro. La realtà è che l’atteggiamento di Monaco è al passo con i tempi come il lancio di un razzo a vapore sulla luna, sentenzia il giornalista.

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Photo Credit: Red Bull Content Pool

Il problema è infatti lo stesso che si era presentato un paio di anni fa. Monaco, per la sua storica corsa, paga una quota minima alla F1, cifra che corrisponde circa alla metà della spesa media che altri sborsano per avere un posto in calendario. A questo si aggiunge inoltre una gara poco entusiasmante, fatta del solo glamour di contorno; una situazione che al Circus sembra ormai andare stretta.

Di fare cambiamenti Monaco non ne vuole sapere. Un compromesso, come quello raggiunto nel 2022 quando il Principato ha rinunciato alla produzione televisiva, si rende però obbligatorio. “È quindi giunto il momento del compromesso e dell’umiltà, anche se nel Principato sembra esserci poco di questi due beni, conclude infatti Saward, lasciando presagire ad una futura accesa discussione.

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Photo Credit: FIA Site

Il giornalista affronta infine il discorso legato all’idea di sbarcare in India. Il potenziale di tale mercato attira infatti molto i vertici della F1 anche se c’è la consapevolezza che il lavoro da fare sia parecchio. Ad oggi, come scritto da Saward, l’entusiasmo è sotto controllo ma ci si sta muovendo per arrivare anche ai fan presenti in India, sia dando una grande spinta sui social che offrendo F1TV ad un prezzo ridotto.

“La corsa è sostenuta dal primo ministro indiano Narendra Modi e, se tutto va secondo i piani, si svolgerà nella regione del Gujarat, la sua provincia natale. Il premier è alle prese con le elezioni nazionali, ma si prevede che vincerà un terzo mandato di cinque anni”. Saward riporta però all’attenzione un problema che va oltre la pista; potrebbero infatti esserci ancora in corso delle azioni legali relative all’ultimo GP corso in India nel 2013. Il sequestro delle attrezzature per mano delle autorità e le richieste di risarcimento per alcune tasse pesano infatti sulle spalle di una F1 che, in caso di ritorno in India, vuole essere più cauta tenendo, possibilmente, i burocrati lontani. 

LEGGI: “Addio Newey-Red Bull: la situazione e i possibili scenari”

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Chiara Zambelli

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