Umberto Zapelloni ha parlato della sua idea su Ferrari dopo il Gran Premio di Miami, ospite a Paddock GP. La Scuderia italiana ha affrontato delle difficoltà sul circuito in Florida che sembravano, invece, essere scomparse dopo il GP d’Azerbaijan. Il giornalista italiano ha analizzato, nella puntata numero 54 del nostro programma, lo strano andamento della SF-23 che l’ha resa incomprensibile a piloti e tecnici.
Umberto Zapelloni, l’analisi della SF-23: “La sua inconsistenza durante il GP è un grande problema”
Il Gran Premio di Miami ha rimesso la Scuderia Ferrari con piedi per terra. Il team di Maranello ha dimostrato di essere in grado di sostenere le battaglie con gli avversari, anche a livello strategico dove prima i buchi da tappare erano tanti. Ma ciò che non funziona è la SF-23. Il progetto dei tecnici del Cavallino Rampante sta affrontando difficoltà da inizio anno che non la relegano ad altro che una squadra di terza o quarta forza. Frederic Vasseur ed i suoi uomini sembravano aver trovato la dritta per ricominciare a fare bene in Azerbaijan, con il primo podio stagionale condito dalle due pole di Leclerc. Ma il weekend americano ha riportato tutti alla dura realtà. A trarre delle conclusioni più affermate sulla situazione Ferrari ci ha pensato Umberto Zapelloni, volto di Sky Sport F1 ospite dell’ultima puntata di Paddock GP.
“Speriamo che la Ferrari sia una macchina solo da interpretare, non da buttare. Penso che questa che abbiamo visto a Miami non sia la vera Ferrari. Non si può pensare di buttare una vettura completamente, visto che in qualifica ha dimostrato di essere molto competitiva. Invece in gara c’è stata una macchina dai due volti. Carlos Sainz ha retto nella prima fase della gara il ritmo di Alonso, mentre Leclerc ha avuto una difficoltà pazzesca. La Rossa dà la sensazione di diventare inguidabile quando si vogliono raggiungere certe prestazioni, persino per un fenomeno come Charles Leclerc. Ferrari aveva lasciato Baku con la convinzione di aver guadagnato il secondo posto tra i costruttori, ma invece dovrà lottare ancora. L’inconsistenza della SF-23, che non riesce ad avere lo stesso comportamento dall’inizio alla fine di un Gran Premio è un grande problema, perché un pilota non può prevedere le reazioni ed andare al massimo”.
Zapelloni sulla prestazione di Sainz: “Carlos ha acquisito fiducia a Miami”
Carlos Sainz è stato, tra le note stonate di Ferrari, uno dei pochi segni positivi del weekend americano. Su un tracciato con conformazione diversa da Baku, ma non completamente alterata, lo spagnolo ha ritrovato un pizzico di quella necessaria tranquillità. Il quinto appuntamento del Mondiale di F1 è parso per l’originario di Madrid la versione opposta dell’evento azero. Non è stata esaltante la sua prestazione nel generale, ma ha saputo dare il suo contributo partendo terzo, e restandoci anche per un po’. Che Carlos fosse più in forma è stato abbastanza chiaro, ma per Umberto Zapelloni la vera chiave per lo spagnolo è stata la versione dei vari componenti della vettura che Ferrari ha deciso di portare per l’occasione.
“Carlos ha acquisito fiducia nella macchina a Miami. A Baku ha avuto uno dei suoi peggiori weekend perché non ha trovato feeling con la macchina. Qui invece la vettura è un po’ cambiata, sono stati cambiati diversi componenti dell’aerodinamica, tra cui il fondo che secondo i tecnici è stato molto importante. Evidentemente lo spagnolo ha trovato un’auto più affine alle sue caratteristiche di guida. In gara non ha potuto fare più di tanto, soprattutto dopo il cambio gomme ha trovato un’auto troppo differente dalla prima parte”.
Ascolta Paddock GP
Ascolta Paddock GP, il talk dedicato al mondo della Formula 1. Nell’ultima puntata abbiamo avuto il piacere di discutere con Umberto Zapelloni del GP di Miami.
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