Il collaudatore HRC Stefan Bradl commenta la MotoGP attuale, asserendo che il pilota non faccia più la differenza come in passato. Il tedesco ha anche parlato della condizione di Marc Marquez non solo fisica, ma anche mentale, vista la scarsa competitività della Honda nell’ultimo periodo.
Le parole di Bradl
Il clima in Honda non sarà di certo tra i più distesi. I test a Valencia post stagionali hanno deluso Marc Marquez, che si aspettava una moto differente per ricominciare a vincere. Nel 2022 tra infortuni e scarsa competitività del mezzo è mancata la vittoria all’otto volte campione del mondo. I suoi ultimi successi sono targati 2021, nonostante una condizione fisica pessima.
Questa nuova Honda RC213V non ha mantenuto le aspettative nel corso della stagione, nonostante non fosse partita affatto male con il podio di Pol Espargaro in Qatar. Stefan Bradl, sviluppatore HRC da sei anni, ha commentato così la situazione mentale di Marquez rispetto alla fiducia nella casa giapponese.
“In situazioni come questa, Marc non riesce ad accettare che non vada, quindi continua a provarci. Non si arrende ed è estremamente disposto a correre dei rischi. Vuole il successo a qualunque costo. Ma la sua salute ha sofferto molto negli ultimi due anni e mezzo con le quattro operazioni al braccio e la diplopia. I medici che lo hanno in cura glielo hanno già chiarito, e lui stesso se ne accorge. Stanno spingendo soprattutto i giovani piloti” – Stefan Bradl

Marc Marquez nell’intervista rilasciata a Sky Sport dopo i test di Valencia si era detto molto deluso del lavoro fatto dai giapponesi, ancora lontani dall’alto standard fissato da Ducati in questa stagione.
“Marc ora chiede sempre di più alla Honda perché vede che in Ducati tutti i piloti con gli stili di guida e le qualità più diverse sono estremamente veloci sul giro singolo con la Desmosedici. Da questo Marc conclude che non può essere così difficile per i piloti conquistare la pole position con la Ducati” – Stefan Bradl
Moto troppo sofisticate
Bradl lamenta anche nella seconda parte dell’intervista riportata da Speedweek.com una MotoGP sempre più complessa, tra aerodinamica e dispositivi vari montati sulla moto. Per il tedesco la percentuale di incidenza del pilota sulle prestazioni si è abbassata rispetto al passato.
“Il campionato si sta sviluppando in modo tale che tu come pilota non puoi più distinguerti chiaramente come potevi fare qualche anno fa. Quando non c’erano dispositivi e aiuti aerodinamici, tu come pilota potevi fare la differenza. Era per l’80% pilota, per il 20% materiale. Direi ora invece il 60% è composto dal pilota e il 40% dall’attrezzatura. Quell’equilibrio si è decisamente spostato” – Stefan Bradl
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Simone Massari
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