Ricciardo carriera
Daniel Ricciardo, vicino a salutare la F1, regala in Messico ai fan una prestazione degna del Honey Badger conosciuto ed amato da tutti.

Daniel Ricciardo si trova, a soli 33 anni, a salutare salvo imprevisti la F1. Del pilota australiano che sapeva tenere a bada Max Verstappen ormai da tempo rimane ben poco, se non fosse per piccoli sprazzi avvertiti più che sulla monoposto, davanti a qualche giornalista. Almeno prima del Gran Premio del Messico.

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La F1 faticava a ricordare un Daniel Ricciardo così

Daniel Ricciardo è uno dei piloti più amati del Circus ormai da parecchi anni a questa parte. Una cosa dovuta non solo al suo carattere gioviale, ma soprattutto al suo talento quando abbassa la visiera. Sul suo palmarès può contare 8 vittorie, le prime 3 conquistate nell’anno del suo debutto in Red Bull 2014, mentre l’ultima nel 2021, dopo tre anni di astinenza, a Monza. Ricciardo è riuscito da compagno di squadra a battere Sebastian Vettel nel 2014 e Max Verstappen nel 2016. Sostanziale però il calo prestazionale di Daniel da qualche stagione che lo ha relegato a secondo pilota, oscurato da Ocon prima e Norris dopo.

Daniel Ricciardo F1
Photo Credit: McLaren. com

Il GP del Messico regala al pubblico la vera essenza di Ricciardo

Daniel Ricciardo, partito undicesimo in Messico, è salito grazie alla strategia media-soft in classifica generale giungendo in settima posizione davanti ad Ocon, posizione che è riuscito a mantenere nonostante i 10 secondi di penalità ricevuti dopo il contatto con Tsunoda. Questo grande risultato ha permesso all’australiano di essere eletto Driver of The Day da un pubblico a tratti in visibilio di fronte alla sua prestazione. Come detto in precedenza Daniel è riuscito in quel difficile compito che consiste nell’essere apprezzato da chiunque; ed è proprio per tale ragione che sono molte le persone dispiaciute di non poterlo rivedere (salvo colpi di scena) in pista la prossima stagione.

Daniel Ricciardo F1
Photo Credit: Daniel Ricciardo Twitter

Con l’arrivederci di Daniel Ricciardo si metterà un punto ad una generazione che ha visto in lui il suo massimo esponente, e che schiacciata dai piloti precedenti, come Hamilton, Alonso, Vettel e Raikkonen, e successivi, Verstappen, Leclerc, Russell, non è mai riuscita a svilupparsi e vivere di luce propria, se non per brevissimi periodi ad intervalli irregolari.

Certo è che pur non essendo riuscito a vincere il titolo del mondo in F1, Ricciardo è riuscito nell’intento di lasciare un segno in questo Circus in continua evoluzione. A restare non sarà il solo suo talento, ma anche l’influenza che ha avuto su piloti arrivati dopo, che da lui hanno imparato molto sia sulle monoposto che sul come comportarsi fuori dalle piste; un mondo, che come ci tiene a ricordare spesso Verstappen, rappresenta solo un piccolissimo frammento della loro vita.

Con due gare ancora da disputare, l’Honey Badger della F1 può ancora chiudere la stagione nel migliore dei modi affinché il ricordo di un Ricciardo in difficoltà non oscuri del tutto il pilota, ma soprattutto la persona, che è.

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Amalia Martini

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