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Gli errori di Hamilton, Verstappen e Leclerc restituiscono ai tifosi un immagine più umana del pilota di F1. Eccoli analizzati e commentati.

Il Gran Premio di Singapore ci ha regalato una versione “più umana” di Lewis Hamilton, Max Verstappen e Charles Leclerc. I tre piloti hanno concluso rispettivamente in nona, settima e seconda posizione. Gli errori da loro commessi hanno condizionato il risultato finale, mostrando l’umanità che si nasconde dietro le visiere.

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Verstappen, Hamilton e Leclerc: sbaglia anche un sette volte iridato

Quello che ha commesso Lewis Hamilton è un errore che ha luogo dopo l’uscita dal pit stop al giro 34, quando tentando di riguadagnare la posizione persa su Norris è andato a muro alla curva 4. Si può dire, molto onestamente, che quello commesso da Hamilton sia stato un errore banale che ha condizionato la sua lotta al podio. Ma il pilota inglese non si è detto pentito dell’azzardo che ha commesso.

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Photo Credit: Hamilton Twitter

Ai microfoni di Sky Sport F1 ha affermato di non essere deluso, ma più motivato a tentare nuovamente. Lewis ha vinto tutto il vincibile, ma nonostante ciò tenta ogni weekend di dare il meglio di sé. Ormai non ha più niente né da dimostrare né da perdere, pronto a giocarsi il tutto per tutto con la schiena coperta in caso di errori, come dimostrato durante il GP di Singapore.

L’errore di chi ha ancora tutto da dimostrare

Max Verstappen non ha decisamente ben festeggiato il suo venticinquesimo compleanno. L’olandese non solo si è visto sfumare una pole certa per problemi al carburante, ma è anche riuscito a condizionare la gara sua dal proprio nervosismo. È molto difficile trovare aspetti positivi nella sua gara, se non i pochi sorpassi fatti grazie al DRS. È invece altrettanto facile cogliere tutti gli errori disseminati nel corso dei giri percorsi a Marina Bay.

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Photo Credit: Red Bull F1 Twitter

Max sbaglia la partenza, guida in maniera non pulita e tentando il sorpasso su Norris rovina le gomme perdendo molte posizioni. Chiude la gara avanzando di una sola posizione, conquistando 6 punti. Regala così ai posteri l’immagine di un Max ragazzo ancora preda, nei momenti più sconfortanti, delle sue emozioni, che così difficilmente nel tempo ha cercato di nascondere. Verstappen a Singapore accumula errori su errori, dimostrando di essere solo all’inizio della sua scalata in questo sport, ancora orfano del controllo e della lungimiranza che solo il tempo regala ai più grandi, a cui siamo certi un giorno si unirà.

L’errore di chi ha ancora tutto da perdere

Leclerc condiziona la sua gara con una brutta partenza che lo relega in una seconda posizione da cui non riesce a staccarsi. Perez approfitta dell’errore del pilota monegasco così da scalzarlo e mettersi in prima piazza, ipotecando una vittoria meritatissima, sbavata dalla sola indecisione della FIA. Leclerc non trova per tutta la gara il ritmo che gli possa permettere di affiancarsi ad un messicano stravolgente. Era un’occasione ghiotta in casa Ferrari, che si accontenta di due solide prestazioni portate a casa da due piloti non particolarmente brillanti. L’errore di Leclerc è forse quello che assume più peso agli occhi dello spettatore, perché arriva in un momento in cui è richiesta una conferma che il monegasco non riesce però a dare.

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Photo Credit: Red Bull Content Pool

Questa che sta per concludersi è la prima stagione in cui Leclerc si trova a lottare per il titolo mondiale e, sebbene sia coetaneo di Verstappen, è evidente la distanza che si frappone tra i due piloti, in due momenti molto diversi delle rispettive carriere. Il ferrarista ha ancora tutto da perdere; è infatti giunto il momento di far vedere una solidità che forse ancora manca.

Verstappen ha tutto da dimostrare perché dopo aver provato l’ebbrezza di stare sul tetto del mondo ha il bisogno di riconfermarsi. Per Hamilton il tempo di dover rendere conto ai numeri è finito, lui che la sua l’ha già detta abbastanza quando è diventato il più vincente della storia. Queste tre persone rappresentano i tre momenti cardine della vita di un pilota alle prese con gli errori, quella componente imprescindibile ma allo stesso tempo dolorosa che accompagna ognuno di loro nel corso della vita.

Ma come diceva Senna, “molte volte farai degli errori a causa della tua personalità, del carattere o delle interferenze che puoi trovare lungo il cammino. Ma solo così puoi imparare: dai tuoi errori. È questa la cosa principale: utilizzare gli errori per imparare.”

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Amalia Martini

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