gp thailandia jack miller
Il GP di Thailandia riapre definitivamente il mondiale con Fabio Quartararo che non conquista punti, mentre a Miller va il premio di giornata.

Il GP della Thailandia della MotoGP entra di diritto come il più pazzo della stagione 2022. La pioggia pronosticata per tutto il weekend decide di fare capolinea al Chang International Circuit solo all’avvio della Moto2. Dopo ritardi infiniti e dubbi amletici, la MotoGP riesce a partire nella concitazione di tutti gli appassionati. La spunta Oliveira, gran mago della pioggia che bissa la vittoria di Mandalika. Il premio di giornata va però a Jack Miller, mentre Quartararo trova nella pioggia la sua più grande nemica.

Jack Miller 2° nel GP di Thailandia: un uomo d’altri tempi ormai troppo raro

Vi starete chiedendo perché non scegliere Miguel Oliveira come miglior pilota della domenica thailandese. Niente da togliere al portoghese (voto 10), arrivato alla sua 5^ vittoria in MotoGP in sella alla KTM. Scattato 11°, doma il diluvio andando a vincere in maniera magistrale. La sua velocità col bagnato è indiscutibile, così come quella di Jack Miller. L’australiano conclude 2° dopo la vittoria a Motegi, raddrizzando una qualifica andata storta. Sia in Giappone che in Thailandia il 43 è scattato 7° (evidentemente gli porta bene), mettendo in mostra una condotta di gara impeccabile. Per poco non riesce a battere Oliveira, ma Jack può essere soddisfatto e Ducati anche.

gp thailandia jack miller
Photo Credit: MotoGP Official Website

La domenica di Jack acquista una grandissimo valore non quando è in sella, ma quando è ancora vestito con polo, pantaloncini corti e ciabatte in attesa della partenza. Lui e Bagnaia osservano il diluvio ed è lì che Miller mostra il suo lato migliore. La sua bontà d’animo, l’amore per Ducati ed il grande rapporto d’intesa con il 63 lo trasformano nel fratellone che tutti vorremmo al nostro fianco. Egli prende da parte Bagnaia, gli parla, lo sprona e gli ricorda quanto sia forte e quanto possa essere veloce anche con la pioggia. Il suo calore scioglie quella tensione di ghiaccio che Pecco aveva accumulato vedendo le gocce cadere dal cielo. Il tutto si trasforma in 16 punti pesantissimi, i quali lo portano a -2 da Quartararo. Grazie Jack, ad averne di piloti ma soprattuto di persone come te: voto 10+.

La domenica da incubo di Fabio Quartararo in Thailandia: rimane leader per un soffio

Chi lascia il Chang International Circuit scuro in volto è sicuramente il campione in carica Fabio Quartararo. Dopo aver concluso 2° nel 2019 nel suo anno di esordio in MotoGP e con un weekend sull’asciutto che lo aveva visto più competitivo rispetto alle ultime uscite, il diluvio ha affondato la corazzata del Diablo. Lui non riesce a spiegarsi una performance così negativa, concludendo la gara solo al 17° posto a ben 34 secondi da Oliveira. E dire che a Mandalika aveva conquistato il primo podio stagionale, sempre sotto la pioggia. Nel pre gare El Diablo sembrava tranquillo nonostante la pioggia copiosa, speranzoso che potesse dargli una mano contro le punte velocistiche delle tante Ducati che lo circondavano. Invece la pioggia diventa la peggiore antagonista di una domenica che definire nera sarebbe un diminutivo.

gp thailandia Fabio quartararo
Photo Credit: MotoGP Official Website

Scattato 4°, già alla prima curva Quartararo è intruppato, impacciato, senza ricevere un buon feeling dalla sua fidata M1 #20. Man mano che passano le curve sprofonda sempre più in coda al gruppo, trovandosi a battagliare con piloti che non ha visto per tutto il resto della stagione. Anche Morbidelli (13°) gli finisce davanti, a confermare però come tutta la Yamaha non sia stata competitiva. Nel post gara del GP di Thailandia emerge il problema della mancanza di grip al posteriore, ma anche e soprattuto all’anteriore. Ormai da Quartararo tutti si aspettano tantissimo ed è per questo che forse, nonostante le difficoltà, avrebbe dovuto osare di più alla ricerca anche di un solo punticino rischiando magari una scivolata. Non mettiamo in dubbio che non ci abbia provato, ma d’ora in poi dovrà solo attaccare per difendersi dall’offensiva di Bagnaia ed Espargaro: voto 3.

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Riccardo Zoppi

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