Mamola Ducati Biposto
Randy Mamola ha detto addio alla "sua" Ducati Desmosedici Biposto dopo anni di servizio nel trasportare VIP e non sulle piste mondiali

Randy Mamola ha deciso di smettere di portare passeggeri sulla Ducati Biposto. Un sodalizio che va avanti da diversi anni quello tra il pilota e la particolare moto, con più di 6.000 persone trasportate, secondo le stime dell’americano. Il motivo dell’addio è l’età che avanza.

Le origini della moto Biposto

La Ducati Biposto non è la prima MotoGP che ha potuto ospitare un passeggero sul codone. L’idea primaria fu del connazionale di Mamola, Kenny Roberts, che anni prima volle far adattare una Yamaha 500 2t per portare dei passeggeri sulle piste del mondiale. Ha spiegato così il mood dell’epoca ai microfoni di Speedweek:

Era un periodo in cui potevi ancora portarti le moto a casa e divertirti un po’ e a Kenny Roberts venne questa idea della ‘Twin Seater’, la facemmo con Yamaha

Mamola e la Ducati Biposto: una lunga storia d’amore

Dopo alcuni anni con Yamaha, con l’arrivo di Ducati in MotoGP nel 2003, si decise di passare alla moto della casa di Borgo Panigale, per utilizzarla come base del progetto Twin Seater. L’ex pilota americano (per lui 13 vittorie, 4 secondi e 2 terzi posti conquistati in carriera) ha fatto una stima di quanti personaggi dello sport e non solo, ha trasportato sul codone della Ducati Biposto.

Mamola Ducati Biposto
Mamola con Juan Pablo Montoya a Indianapolis . photo credits: motogp.com

Secondo Mamola sono stati più di 6.000 i passeggeri, con anche 50 in una giornata. La decisione di lasciare la Biposto è per un fatto meramente anagrafico:

Alla mia età a volte un po’ ti spaventi: se non guidi a novembre, dicembre, gennaio e febbraio, riprendere confidenza in Qatar nel tempo di cinque giri non è semplice. Di solito però mi bastavano al massimo tre giri per emozionarmi. Perché questa Desmosedici mi piace molto, ha una potenza spaventosa e la tecnologia è di altissimo livello, d’altronde l’elettronica di oggi è incredibile. Poi la verità è che è ancora più bello far emozionare chi siede dietro: che si tratti di un VIP o di un semplice appassionato non mi cambia granché

I personaggi trasportati da Mamola sulla Ducati Biposto

Citarli tutti 6.000 sarebbe impossibile, ma i passeggeri di lusso di Randy Mamola sono stati più di uno. Da Marc Genè, passando per il principe Harry, fino ad arrivare a Michael Schumacher e Bernie Ecclestone.

Trasportare quest’ultimo non fu così semplice, stando al racconto di Mamola a riguardo. Lo ha definito “un carico prezioso”.

Quando ho portato Bernie Ecclestone con me in Portogallo nel 2001, aveva già 71 anni. Era solo tre giorni prima dell’11 settembre, data del GP del Portogallo. C’è stato un bel trambusto per il viaggio con Ecclestone. Quando la notizia trapelò all’Estoril, Ecclestone ricevette chiamate dai preoccupati proprietari del team di Formula 1 Frank Williams e Flavio Briatore: “Bernie, per favore dicci che non lo farai. È pericoloso per la vita. Non ho mai trasportato un carico così prezioso”.

Stesso trambusto seguì quando Mamola trasportò Michael Schumacher. Stando al suo racconto, Domenicali disse al pilota americano:

Randy, se Schumi si piega, ti ammazzo

Mamola, come detto in precedenza, ha trasportato non solo persone del mondo dello sport, ma anche personaggi pubblici di rilievo. Nel 2009 a Donington fu il principe Harry il passeggero d’onore dell’americano, Matt LeBlanc nel 2010 a Silverstone e David Bisbal nel 2008 negli USA.

Mamola e il Principe Harry a Donington nel 2009 – photo credits: motogp.com

Non sono mancate le cadute

Nonostante 6.000 persone trasportate e innumerevoli giri in pista, le cadute di Randy Mamola a bordo della Ducati Desmosedici Biposto sono state solo due, una in Catalunya e l’altra in Inghilterra.

Saranno stati otto o nove anni fa, la Bridgestone ci dava una gomma che era stata ritirata dal Mondiale MotoGP perché piloti come Casey Stoner e Ben Spies se ne erano lamentati e quel giorno ci è arrivata una gomma sbagliata, è stato un errore. Sono caduto con il mio passeggero a Barcellona, ​​e poi di nuovo senza passeggero nello stesso anno a Silverstone. Da allora abbiamo sempre avuto con noi un addetto al controllo degli pneumatici, prima della Bridgestone e ora della Michelin

Sono stati già individuati i possibili sostituti: Franco Battaini e Fonsi Nieto. I costi per girare sulla Biposto variano dai 1.200 ai 2.500 euro.

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Simone Massari

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