Terminata la prima parte del Mondiale di F1 2021, noi di Rossomotori.it vogliamo regalarvi le nostre pagelle di metà stagione. Tra promossi, bocciati e rimandati ecco cosa ci ha lasciato una prima parte di Mondiale decisamente diversa, fresca ma soprattutto divertente. Dopo un dominio targato Red Bull, una serie di sfortunati eventi per la casa di Milton Keynes hanno portato Mercedes ad ottenere sia il primo posto nella classifica Piloti che in quella Costruttori. Ferrari e McLaren si contendono il terzo posto, mentre a centro gruppo lottano in tre; sorpresa dal basso della classifica con la Williams che all’ultimo GP supera l’Alfa Romeo e si piazza ottava. Ecco quindi le nostre pagelline per team e piloti di questa prima metà di 2021.
F1, le pagelle di metà stagione: Mercedes torna prima
La Mercedes per l’ennesima volta chiude la prima parte delle stagione in prima posizione con 303 punti. Leader del campionato Costruttori però solo alla fine poiché la Red Bull ha dominato il resto del campionato. L’unica differenza con Milton Keynes è che entrambi i piloti Mercedes sono stati più costanti in pista. Quest’anno la scuderia di Brackley dovrà lottare duramente per i titoli.
Lewis Hamilton 6. Strappa la sufficienza il sette volte iridato per questa prima metà della stagione. Sir Lewis non brilla, si lamenta tanto e subisce troppo per essere il pilota che rincorre la storia. Salva un inizio a rilento con una macchina che non funziona, poi la dea bendata torna ad essere la sua compagna di shopping, ma per l’ottavo titolo serve di più. Rimandato a settembre, con meno lamenti e più azioni. Si spera.
Valtteri Bottas 3. Per guidare una Mercedes e iniziare la stagione con la solita frase “Quest’anno vinco io”, il 2021 di Valtteri è partito con entrambi i piedi sbagliati. La Mercedes non lo sente più suo e il boscaiolo finlandese nemmeno prova ad aiutarsi. In compenso prova a far fuori due Red Bull in un colpo solo all’ultimo per provare ad influenzare una pausa estiva che porta il nome di Russell.
Mercedes 9. Dopo tanti anni Mercedes perde finalmente il primato nelle classifiche… almeno fino a pochi giorni fa. La scuderia tedesca però si rimette in carreggiata alla fine della prima parte della stagione, giocando anche un po’ all’autoscontro con Red Bull. Dalla F1 a Mario Kart il passo è breve. Al momento la Mercedes vince 2-0 nella battaglia ad eliminazione e probabilmente a fine stagione lasceranno la Red Bull senza soldi e senza vetture. Che sia l’unico modo per vincere il costruttori? Ne vedremo delle belle da fine agosto.
Red Bull: da comandare ad inseguire
La Red Bull chiude la prima parte della stagione in seconda posizione con 291 punti. Un inizio molto promettente per il team che riesce a mettersi in testa al campionato costruttori, tenendo dietro i campioni del Mondo Mercedes. La Red Bull si dimostra la vettura più competitiva in griglia grazie anche alla PU Honda. Mettendo da parte alcuni problemi di affidabilità per Perez e qualche errorino al box, la Red Bull ha comunque portato a casa 6 vittorie su 11. 5 per Verstappen e 1 per il messicano che per abituarsi alla nuova vettura ci ha messo un po’ di tempo. Tutto sommato la Red Bull ha svolto un ottimo lavoro gara dopo gara.
Max Verstappen 9. Max decisamente sopra le aspettative soprattutto in ottica maturità. “L’istinto da killer” ricompare solo a Silverstone, la fortuna tifa decisamente Inghilterra e l’olandese combatte contro tutti. Le vacanze per Max iniziano da secondo in classifica senza neanche la soddisfazione della vendetta su Hamilton dopo l’episodio alla Copse. Che noi però aspettiamo.
Sergio Perez 5. L’ennesimo compagno di Verstappen costretto ad adattarsi in un matrimonio che sta stretto a tutti. Nonostante una vittoria, ben presto dimenticata anche dalle statistiche, il Checo messicano sembra affrontare sempre una nuova fatica. Di questo passo sarà possibile battere il record di Ercole che di fatiche ne ha fatte 12.
Red Bull 10. Il 2021 doveva essere per i bibitari l’anno d’oro. Ottima vettura e ottimi piloti permettono un inizio stagione da grandi. Ultimamente però oltre che a battagliare in pista, si battaglia anche a suon di dichiarazioni e frecciatine. Tra Horner e Wolff non corre buon sangue, il loro teatrino dell’ultimo mese ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli appassionati di F1, tanto da non badare più alla battaglia Verstappen-Hamilton in pista, ma al botta e risposta che i due team principal si davano, si danno e si daranno. Son più prime donne i due piloti o i due team principal? Lo scopriremo solo nel “secondo tempo” della soap opera F1.
Ferrari avanti un passo alla volta
Il team di Maranello, proprio come il team di Woking, chiude la prima parte di campionato in terza posizione con 163 punti. Ferrari e McLaren si ritrovano dunque con gli stessi punti. La Ferrari quest’anno sembra essere molto più competitiva rispetto alla stagione passata. In questa fase iniziale del campionato la SF21 si conferma molto veloce sul giro secco ma carente sul passo gara.
Charles Leclerc 8. Il monegasco finalmente matura, peccato che la macchina ogni tanto si ricordi di essere una SF1000 con un vestito diverso. Ma Charles questo non lo sa e in Inghilterra addirittura domina la gara perdendola a 2 giri dalla fine. Il suo carattere lo costringe a non ammettere l’errore motivo per cui mentre l’ex compagno Vettel pulisce le tribune, Carletto sale le scale sulle ginocchia. Manca poco al 2022.
Carlos Sainz 7. Arranca all’inizio a causa dell’adattamento alla nuova monoposto, ma poi arriva al confronto in classifica con Leclerc. La vita sociale di Carlitos non esiste probabilmente dal ’97, anno da cui dopo ogni gara lo spagnolo corre in palestra a fare un paio di trazioni. E ora la domanda è solo una: a Ferragosto grigliata o test a Fiorano?
McLaren: terza a pari merito, manca qualcuno?
L’altra terza forza del mondiale costruttori è la McLaren. La scuderia inglese chiude la prima parte della stagione con 163 punti. Dopo un periodo di oblio il team di Woking torna ad essere abbastanza competitivo. Il pupillo di casa Lando Norris è riuscito a portare molti punti e podi, mentre il compagno di scuderia Ricciardo ha ancora difficoltà nel gestire la nuova vettura. Nonostante tutto la McLaren 2021 ha affidato ai suo piloti un’ottima e promettente monoposto.
Lando Norris 8. Maturo. Bravo. Costante. Un Lando Norris magico prende la sua McLaren sulle spalle e la porta al terzo posto in classifica. Sempre a punti, o meglio quasi visto il coinvolgimento nello strike in Ungheria, sempre in lotta forse un po’ solo. Gli manca un compagno di merende e si vede. Manca anche a noi.
Daniel Ricciardo 4. Il bel sorriso del Circus quest’anno è comparso poco, purtroppo. Vedere anzi, non vedere, questo Ricciardo è un elemento che non merita il nostro like. Manca feeling con la macchina, manca fiducia, insomma manca qualcosa tra Daniel e la McLaren. O forse semplicemente non gli piace l’arancione. Male questa prima parte, ma confidiamo nel suo ritorno.
McLaren e Ferrari 8. La scuderia di Woking sembra essere tornata a combattere tra i big. Dopo un lungo periodo nelle retrovie pian piano risale la china e zitti zitti sono in terza posizione nel campionato costruttori, insieme alla Ferrari. La guerra per il terzo posto è proprio tra di loro. Due team storici che si ritrovano a battagliare in pista proprio come ai vecchi tempi. L’unico problema è che nel passato si battagliava per il primo posto e per il titolo Mondiale…
Alpine: Alonso semina, Ocon raccoglie
La scuderia francese, grazie alla vittoria di Ocon in Ungheria, si ritrova al quinto posto della classifica costruttori con ben 77 punti. La vettura sembra riprendere a grandi linee la stagione precedente. Dopo un inizio di Mondiale traumatico l’Alpine nelle ultime gare sembra quasi competitiva, tanto da superare in classifica i rivali di centro gruppo.
Esteban Ocon 6. Raggiunge la sufficienza in extremis grazie alla magistrale condotta dell’ultimo GP. Il giovane francese il talento lo ha e si vede, ma a volte se lo dimentica e prende batoste a destra, sinistra e pure al centro; perde il confronto col compagno rimanendo un po’ in ombra, ma si dice che abbia ancora gli incubi dopo l’incontro ravvicinato con Verstappen nel 2018.
Fernando Alonso 7. A furia di leggere e sentire dei famosi test per giovani a cui ha preso parte, Alonso ha sposato la teoria “40 is the new 20”. Corre e si diverte come un ragazzino esperto, facendo sembrare l’Alpine una vettura da Mondiale. Immenso.
Alpine 5. Dalla scuderia francese ci si aspettava aspettava tanto, almeno più di quello che si è visto fino a qui; invece il risultato ha il sapore di un soufflè mal riuscito. Con le ultime gare il team sembra aver recuperato rispetto all’inizio della stagione, ma non si può sempre contare sulle sfortune degli altri.
AlphaTauri: una faticosa gestione giapponese
La scuderia satellite della Red Bull con 68 punti conclude la prima parte di campionato in sesta posizione in classifica Costruttori. Il team di Faenza ha iniziato il Mondiale al di sotto delle aspettative nonostante il motore Honda, montato anche da chi compete per il titolo. Poca concretezza, con Gasly che lavora per la maggior parte del tempo da solo.
Pierre Gasly 7. Il pilota francese nonostante un po’ di alti e bassi chiude in modo positivo questo primo stint del 2021. Lui cresce, il team anche e chissà se l’anno prossimo riprenderà il cammino verso Mordor con la compagnia della Red Bull.
Yuki Tsunoda 4. Netta insufficienza per il giapponese classe 2000. I test in Bahrain hanno decisamente illuso, poi Yuki smette evidentemente di dormire iniziando una cura alla caffeina troppo forte per la sua giovane età. La meditazione non gliel’hanno ancora spiegata, ma una camomilla ogni tanto potrebbe aiutare. Tempo per crescere c’è ma gli insulti a chi lavora con e per lui sono imperdonabili.
AlphaTauri 5. La scuderia satellite della Red Bull sembra non aver fatto passi da gigante rispetto allo scorso anno. Nelle prove libere e in qualifica sembrano essere competitivi ma in gara calano vertiginosamente. Il team non raggiunge la sufficienza e si prepara ad un esame di riparazione in vista di settembre.
Aston Martin: il verde non dona alla ex Mercedes rosa
L’ex Racing Point chiude la prima parte del campionato in settima posizione con ben 48 punti. Rispetto allo scorso anno la vettura è meno competitiva, contando che nel 2020 era la quarta forza in griglia. Una vettura che doveva regalare grandi soddisfazioni al marchio inglese ma che fino ad oggi ha deluso ogni aspettativa, nonostante il podio di Vettel a Baku.
Sebastian Vettel 6. Il buon Sebastian fa il suo lavoro con la ex Mercedes rosa, uscendo dall’oblio degli ultimi anni in Ferrari. Due podi al traguardo, uno solo confermato; d’altronde la benzina costa ed inquina e Seb all’ambiente ci tiene quindi piuttosto accetta la squalifica.
Lance Stroll 5. Una volta capito che come pilota non può puntare al titolo, il figlio di papà Stroll prende la strada dell’ingegneria fisica. I primi esperimenti non vanno a buon fine ma la caparbietà fa parte del carattere di questo ragazzo che nonostante tutto cresce e qualcosa in pista lo dimostra.
Aston Martin 4. L’Aston Martin doveva essere la rivale della Mercedes; vista la somiglianza presentata lo scorso anno ci si aspettavano scintille tra la bella e la brutta copia. Purtroppo da quando papà Stroll ha acquistato la scuderia è cambiato tutto. Il team ha davvero acquisito la filosofia Stroll, ma nel vero senso della parola.
F1, pagelle di metà stagione: una magica Williams all’ottavo posto
La vera sorpresa di questa stagione 2021 è la Williams che chiude la prima parte di campionato davanti ad Alfa Romeo ed Haas, con ben 10 punti. Il miglior risultato dal 2018 ad oggi. Nonostante la vettura non sia molto diversa dal 2020, a fare la differenza forse son proprio i due piloti. I 10 punti sono arrivati tutti nella pazza gara dell’Ungheria ma entrambi i piloti, un po’ di più Russell, sembrano essere competitivi.
George Russell 7. Meglio in qualifica che in gara ma con una Williams non si deve pretendere troppo. Baciato dalla sfortuna alla fine a punti ci arriva. Dietro a Latifi. Il principino inglese ha tanto da dare, Alonso stravede per lui tanto da organizzare una spedizione a Brackley nel caso in cui non dovesse arrivare il contratto Mercedes.
Nicholas Latifi 5. Ricco, fortunato e anche bravino. Nicholas beffa tutti e prende più punti di Russell. Non bastano però a compensare una mezza stagione passata sempre alle spalle del compagno. Giudizio sospeso, mentre Latifi nel frattempo spera che Bottas organizzi un’altra partita a bowling.
Williams 5. L’unica scuderia nelle retrovie che cerca di essere la prima degli ultimi è proprio la Williams. Più che la scuderia meritano i piloti, in particolare Russell.
Alfa Romeo: serve un cambio, forse due?
L’Alfa Romeo chiude la prima parte di campionato in penultima posizione con 3 punti. A tratti competitiva, a tratti no; in qualifica meglio che in gara. Chiude la prima parte della stagione con sorpresa finale e sorpasso della Williams in classifica.
Antonio Giovinazzi 5. Dispiace perchè italiano, dispiace anche per qualche sfortuna di troppo. Ma no, Antonio non ci siamo. “Si offende” quando Ferrari chiama Sainz ma poi in pista riesce a dimostrare poco. Meno pasta e più pista Giovi che la speranza è l’ultima a morire; ma guardarsi intorno a volte non è la scelta peggiore.
Kimi Raikkonen 4. Lui pensa alla pensione, il popolo pure. Grazie per essere ancora l’ultimo campione Ferrari, ma dal 2007 ad oggi sono passati 14 anni. Kimi va bene, puoi lasciare l’Alfa Romeo a Bottas.
Alfa Romeo 5. Quei due poracci di Giovinazzi e Raikkonen provano a mandare avanti la baracca ma con scarsi risultati. Neanche a Hinwil hanno ben chiaro il potenziale della macchina, quindi per ora fanno parlare di loro solo per il mercato piloti. Per il resto purtroppo potremmo semplicemente usare la parola “BHAW”. La cosa più bella in ogni gara? I team radio di Iceman.
Haas: spettatrice privilegiata
La VF-21 di nuovo ha solo il nome. Chiude la prima parte della stagione con 0 zero punti e dimostra di essere una vettura per niente competitiva. Entrambi i piloti combattono per le ultime posizioni, una mini battaglia in casa tra loro due. La seconda parte di campionato sarà sicuramente una fotocopia della prima.
Mick Schumacher 5. Il nome di papà Michael spunta nei momenti di rabbia come l’incredibile Hulk e il risultato è un gran caos. In pista Mick sbaglia tanto, ma fuori lavora come un mulo. In Haas sperano comunque che non prenda troppi muri perchè le finanze 2021 stanno finendo così come lo scotch per tenere insieme la macchina.
Nikita Mazepin 2. Si narra che abbia anche finito dei GP, ma si stanno ancora cercando prove e testimoni oculari. Nonostante le critiche Nikita non reagisce e continua a girare in pista. Su se stesso più che altro. Anno da ripetere, magari non così.
Haas 0. Zero proprio come i punti totalizzati dai piloti. Una vettura totalmente disastrosa.
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Non dimenticare di ascoltare l’ultima puntata di PaddockGP. Durante il quarto episodio, abbiamo commentato tutti i punti salienti che hanno animato il weekend del GP di Ungheria assieme al nostro amico Giovanni Armano di ArmanocraziaTV.
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Mara Romano
Chiara Zambelli